Toscana, parte la vendemmia 2023. “Annata complicata ma promettente”

Il via dall’Isola d’Elba. A livello regionale raccolta in calo del 20%. Ecco le previsioni di Coldiretti

Al via la vendemmia 2023

Al via la vendemmia 2023

Firenze, 21 agosto 2023 – Sarà una raccolta complicata quella dell'uva, bersagliata dalle pesanti ripercussioni dei cambiamenti climatici, tanto che si prevede un calo del del 20% della produzione, ma non a scapito della qualità.

Anche quest'anno è confermata la tendenza alla vendemmia ‘precoce’, con le uve da spumanti Pinot e Chardonnay, le prime ad essere staccate, per proseguire tra i filari con Ciliegiolo, Merlot, Trebbiano e Vermentino e quindi con Sangiovese e Cabernet sauvignon, ultimo vitigno ad essere raccolto tra la fine di settembre ed ottobre. Questa la prima stima di Coldiretti Toscana e Vigneto Toscana in occasione dell'avvio della vendemmia, che è partita dall'Isola d'Elba con le uve di pinot nero alla Tenuta Montefabbrello di Portoferraio.

A pesare sul vigneto regionale in questo 2023 è stata l’esplosione, a macchia di leopardo e con differenze sostanziali tra le zone interne e di costa e tra biologico e convenzionale, della peronospora, malattia che ha costretto i viticoltori ad uno sforzo eccezionale per salvare la produzione. Hanno infatti dovuto far ricorso a numerosi trattamenti agronomici con un enorme dispendio di risorse umane ed economiche. Le imprese, sottolinea Coldiretti, devono fare anche quest’anno i conti con la crescita dei costi, da quello del vetro cavo per le bottiglie, che fa registrare un aumento che ha raggiunto il +54% negli ultimi due anni, a quello dei carburanti per il funzionamento di trattori e mezzi agricoli.

“A livello quantitativo – spiega Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana e Vigneto Toscana – l’aspettativa è in calo dovuto soprattutto all’andamento climatico non favorevole, con tanta pioggia in primavera che ha favorito lo sviluppo di importanti fitopatie che hanno creato difficoltà di maturazione e fatto aumentare i costi delle pratiche agronomiche indispensabili per non perdere livello significativi di produzione. La determinazione e la competenze degli agricoltori, aiutati anche dalla scienza e della ricerca, è stata determinante”.

“Il calo medio regionale che stimiamo è del 20%”, prosegue la presidente. “A livello qualitativo invece, l’abbassamento delle temperature notturne di queste settimane ci regalerà vini aromatici, fini e molto eleganti. Davanti abbiamo ancora giorni cruciali per monitorare l’evoluzione delle uve: l’annata è molto promettente nonostante sia stata fino a qui molto complessa”.