Rooms by the Sea, successo per l’evento di musica e poesia al silos granario

Il centenario della struttura portuale: lo spettacolo è stato curato dall’associazione Radice Ar

Un momento dello spettacolo

Un momento dello spettacolo

Livorno, 4 maggio 2024 – Successo, nella Sala delle Colonne del silos granario di Livorno, per lo spettacolo Rooms by the sea, il cui titolo è tratto dalla nota serie di tele di Hopper che hanno ispirato l'ultimo brano in programma scritto da Fausto Montana.

Tanta gente per uno spettacolo che ha avuto un buon successo. L’organizzazione era di Radice AR, l'Associazione che da anni lavora proponendo la lettura polifonica del verso poetico.

Un momento dello spettacolo
Un momento dello spettacolo

"L'intento creativo di questo spettacolo – dice Gregorio Bottonelli ideatore e autore del commento musicale, che in questo spettacolo ha assunto l'insolita veste di pianista – è stato quello di rendere fruibile i testi sia grazie alla tecnica di traduzione dal greco sia grazie alla resa musicale della poesia che ha dato risalto alla parola nel suo aspetto sonoro".

Lo spettacolo è iniziato con il lamento di Danae, lirica del poeta greco Simonide, accompagnato dal pianoforte con una melodia dal sapore arcaico, al quale, con felice audacia Niki Mazziotta ha unito un famoso gospel della tradizione Trouble of the world, congruente sia dal punto di vista tematico che musicale.

Iaia Politi ha poi riproposto con intensità i versi, creando un forte legame tra il classico e il moderno.

Si sono susseguiti tre passi celebri dell’Odissea di Omero: Calipso, Circe e le Sirene con accompagnamento di computer music, pianoforte e percussioni, dosate con equilibrio formale da Valerio Ianitto.

Il passaggio dall'Ulisse omerico all'Ulisse di Dante (Inferno XXVI) è stato realizzato da una straordinaria performance vocale di Niki Mazziotta: variazione infernale su una melodia turca-armena.

L'anello narrativo si è concluso con la poesia Ulisse di Umberto Saba, resa emozionante dalla voce dalle calde armoniche di Iaia Politi.

Lo spettacolo si è concluso con una melodia dal gusto retrò, anni 50, perfettamente tagliata per accordarsi ai versi di Fausto Montana, illustre grecista, ispirati dalla famosa tela di Hopper, versi ricchi di reminiscenze classiche e contemporanee.