"A settembre il nome del candidato per il centrodestra a Livorno"

La vittoria nella vicina Pisa trascina l’entusiasmo delle forze della coalizione. Diego Petrucci, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, pensa al prossimo voto amministrativo

Diego Petrucci, consigliere regionale di Fratelli d'Italia

Diego Petrucci, consigliere regionale di Fratelli d'Italia

Livorno, 6 giugno 2023 – La vittoria del centrodestra nella vicina Pisa trascina l’entusiasmo delle forze della coalizione. E Diego Petrucci, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, non perde l’occasione per guardare alle prossime tornate elettorali in tre città strategiche per la Toscana: Firenze, Prato e Livorno.

"A settembre i nomi dei candidati a Firenze, Prato e Livorno, la vittoria alle regionali del 2025 adesso è a portata di mano e non possiamo far prevalere personalismi e divisioni. Subito un tavolo del centrodestra. Pisa, Massa, Siena, Pietrasanta, ma anche Campi Bisenzio, e poi Arezzo, Lucca, Grosseto, Pistoia, Santa Maria a Monte, Poggio a Caiano: queste elezioni, se ancora ce ne fosse stato bisogno, ci insegnano che i toscani non vogliono più essere governati dal Partito Democratico e che i partiti del centrodestra – e tra questi Fratelli d’Italia più degli altri – hanno la responsabilità di superare divisioni e personalismi e di saper proporre progetti alternativi che siano però unitari e seri. Il prossimo anno si voterà in 188 comuni toscani, il centrodestra ne potrà vincere tantissimi, ma non possiamo permetterci le divisioni di questi mesi. Il modello Pisa sia di esempio per tutti, era la partita più difficile eppure con unità e responsabilità, siamo riusciti a confermare il risultato di 5 anni fa".

A Livorno le tre anime del centrodestra hanno già fatto i primi incontri con i parlamentari Chiara Tenerini di Forza Italia e il leghista Manfredi Potenti, punti di riferimento per le prossime scelte sulla nostra provincia. Il centrodestra compatto sa che questa volta potrà avere una vera opportunità, forte di quel vento che il governo Meloni continua a soffiare. Ma anche qui le divisioni e la voglia di emergere potrebbero avere la meglio sullo spirito unitario di una coalizione.