Cinque Stelle e Buongiorno Livorno: “Città cementificata, è un saccheggio”

L’attacco: "Si prefigura un “saccheggio” se dovesse passare il piano per allargare il perimetro urbanizzato di 133 ettari, potenzialmente edificabili". L’assessora Viviani: “Le cose non stanno così”

Conferenza stampa Cinque Stelle, Buongiorno Livorno e alcuni cittadini

Conferenza stampa Cinque Stelle, Buongiorno Livorno e alcuni cittadini

Livorno, 13 giugno 2023 – “Si sta prefigurando il “saccheggio della città” se dovesse passare il piano dell’amministrazione comunale per allargare il perimetro urbanizzato di 133 ettari, potenzialmente edificabili".

Questa bordata è arrivata ieri mattina da Stella Sorgente (5 Stelle) e Valentina Barale (Buongiorno Livorno), alla vigilia della quarta commissione urbanistica, in cui viene esaminata la variante generale al piano strutturale. Con loro c’erano anche cittadini di vari quartieri: Scopaia, Centro e Borgo dei Cappuccini, che seguono le questioni ambientali e urbanistiche

"Tale variante stravolge il piano strutturale varato dalla giunta 5 Stelle nel 2019 – ricorda Barale – con il quale si sanciva il consumo zero di territorio, non quello che predica oggi il sindaco Salvetti".

Stella Sorgente e Valentina Barale
Stella Sorgente e Valentina Barale

Sorgente e Barale spiegano: "In questa rivoluzione Puntone del Vallino sarà destinato ad attività industriali-artigianali (oggi sono aree rurali). Temiamo che ci vadano attività nocive e inquinanti". Ancora: "A Puntone del Vallino potrebbero sorgere manufatti per 180mila metri quadri. Eppure qui scorre il rio Ugione, che nel settembre 2017 ruppe l’argine allagando la raffineria Eni".

La zona Sughere-Padula (area rurale e a orti) "sarebbe destinata all’edilizia popolare e sociale per 260mila metri quadri. Vicino scorre il rio Cigna, dunque temiamo potenziali rischi idro-geologici".

Nel nuovo perimetro urbanizzato di Livorno "dovrebbero rientrare anche Maroccone e parte di Quercianella. Cosa bolle in pentola qui? La cementificazione delle falesie?".

L’assessore all’urbanistica Silvia Viviani precisa: "Dei 133 ettari il 50% sono già urbanizzati, il resto sono aree rurali ed ecosistemi fluviali, dunque soggetti a protezione. In ogni caso nel territorio urbanizzato anche se ampliato, le dimensioni massime potenzialmente edificabili sono minori (pari a 1.036.000 mq.) di quelle del piano strutturale del 2019 che erano 1.059.000". Per puntone del Vallino "prevediamo potenzialmente 125.000 mq. per attività industriali non nocive". Per il Maroccone: "Nessuno vuole costruire un albergo sulle falesie di Antignano".

Monica Dolciotti