"Il modello Livorno funziona, l’ha detto anche Elly Schlein. Ecco perché deve proseguire"

Il sindaco Luca Salvetti osserva le diatribe del Pd e guarda avanti: "Non ho tempo per certe strategie, devo pensare alla mia città"

Il sindaco Salvetti, di spalle, davanti a Gazzetti, Mirabelli, Fossi, Franchi e Camici

Il sindaco Salvetti, di spalle, davanti a Gazzetti, Mirabelli, Fossi, Franchi e Camici

Livorno, 6 giugno 2023 – “Abbiamo governato partendo dalla sinistra: investimento sulle categorie più fragile, scuola sociale e ambiente. Io sono un sindaco civico e il civismo al quale mi riferisco è di sinistra".

Barra dritta sull’ultimo anno di mandato amministrativo per il sindaco Luca Salvetti spettatore delle querelle all’interno del Pd.

"Devo dire – afferma Salvetti – che in questi anni spesso si è parlato del rapporto tra sindaco civico e Pd. Il Pd si è comportato in modo rispettoso nei confronti di questa novità anche se qualcuno ha acceso la discussione su quanto fossi autonomo o manovrabile: io sono rimasto autonomo nelle mie scelte, sempre e ovunque".

Salvetti riconosce che via Donnini ha tenuto fede a tutte le scelte fondamentali da cui è nata l’esperienza amministrativa, senza rinnegare niente: dai temi ambientali, al nuovo ospedale, all’attenzione per i quartieri e al rilancio turistico e culturale della città. "Un giudizio nel rapporto con il partito? Direi assolutamente costruttivo. Poi dentro al Pd ci sono delle dinamiche che però ci sono sempre state ma su quello non posso intervenire".

Veniamo al ’Modello Livorno’ dove il Pd ha fatto un passo di lato per lasciare spazio a energie diverse e ad un candidato civico. "Sia la Schlein che Bonaccini hanno guardato a Livorno come ad un’operazione ben fatta, la Schlein mi ha detto questo: viene guardato da tutti con la frase ’Bisogna fare come a Livorno’ E con lei Giani, Mazzeo e Fossi".

Poi ogni città ha la sua storia: "Altrove è più facile dialogare con il M5S perchè non ci sono rancori come qui. Il Pd ha deciso, con il suo segretario, di fare un’operazione di apertura e io dico che fa bene. Ci sono situazioni interessanti: forze partititiche che l’altra volta non erano con noi. Penso a Sinistra Italiana e Verdi (5% alle ultime elezioni), Socialisti, Più Europa e Italia Viva".

Poi c’è il civismo: "Un civismo di sinistra che si sta organizzando unendosi, anzichè dividersi in tre candidati sindaco come quattro anni fa. A Buongiorno Livorno l’amministrazione ha proposto decine di situazioni dove dialogare, il primo progetto del nuovo ospedale l’ha visto BL con il direttivo al completo. Ma la frase che ricorre è: ’Bello, però il Pd...’".

Nei confronti del M5S: "Abbiamo deciso di collaborare con tanti soggetti che erano legati a quel mondo: da Reset a Uovo alla Pop e non c’è stata da parte mia alcuna preclusione perchè quando si sono seduti qui hanno detto ’Ajò ora non si fa più nulla’ e io ho risposto perché? Fate cose belle per la città, ne facciamo di più’. Così è stato". Salvetti chiude: "Sono stato eletto per cinque anni, non per quattro e l’ultimo passarlo a farmi rieleggere. Il vero punto di forza è che le strategie politiche lasciano il tempo che trovano: se io faccio male posso fare gli accordi del mondo, ma perderò. Questa è la realtà".

Michela Berti