Unione Popolare, presidio per il salario minimo: “No allo sfruttamento legalizzato dei lavoratori” / Video

Livorno: Potere al Popolo e Rifondazione comunista davanti al Museo della Città per promuovere una raccolta di firme. Cateni, Trotta e Chiuppesi spiegano i motivi dell’iniziativa

Unione Popolare Livorno (Foto Novi)

Unione Popolare Livorno (Foto Novi)

Livorno, 15 giugno 2023 – Stamani, davanti al Museo della Città di Livorno, l’Unione Popolare (formata da Potere al Popolo e Rifondazione comunista) ha allestito un banchetto per la raccolta di firme a sostegno del salario minimo. Vittorio Cateni e Aurora Trotta, di Potere al Popolo Livorno, hanno incontrato la stampa per illustrare l’iniziativa, alla quale ha aderito anche l’Unione sindacale di base.

Vittorio Cateni: “La scelta del Museo della Città non è casuale, perché qui opera la cooperativa  Itinera che paga i lavoratori al di sotto della soglia da noi nostra proposta. Promuoveremo più raccolte di firme in città perché crediamo che la vera innovazione sia la partecipazione popolare, cosa che finora manca anche su altri terreni di confronto altrettanto importanti”.

Aurora Trotta: “Non accettiamo lo sfruttamento legalizzato anche nei patrimoni e nei luoghi simbolo della nostra città. Non si sfruttano ragazzi e ragazze, uomini e donne cui vengono dati 5-6 euro l’ora. Chiediamo che ricevano almeno 10 euro l’ora di salario minimo. Il sistema cooperativo è stato snaturato negli anni, oggi viene usato per sfruttare e non per garantire la sicurezza dei lavoratori sotto tutti i punti di vista”. 

Marco Chiuppesi, segretario della federazione livornese di Rifondazione Comunista: "E' importante che una misura come quella del salario minimo sia rivendicata dal basso, invitiamo tutti quelli che la pensano come noi ad aiutarci a diffondere argomenti e contenuti della campagna, a unirsi nell'organizzazione delle iniziative sul territorio. Un salario minimo fissato per legge e indicizzato contro l'inflazione sarebbe anche un argine importante ai cosiddetti contratti "pirata" al ribasso, e un sostegno dalla parte dei lavoratori nella contrattazione collettiva".