Garelli saluta la Libertas: "Annata indimenticabile"

Alla base della rescissione ci sono divergenze con alcuni dirigenti: "Lascio serenamente, ma non intendo cambiare il mio modo di allenare"

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È stato raggiunto un accordo di risoluzione consensuale del contratto tra la Libertas Livorno 1947 e l’allenatore Luigi Garelli, al quale la società porge i ringraziamenti per il lavoro svolto. Adesso strada spianata per Fantozzi. Abbiamo raggiunto telefonicamente l’ormai ex coach bianco-vinato, al momento in vacanza in Sicilia. "Quello che abbiamo fatto resta scritto e rimarrà anche se non abbiamo vinto niente di tangibile – ci dice Gigi Garelli –. Siamo partiti dal niente, passando dalla Silver a una pallacanestro professionale e arrivando a un traguardo che resterà comunque nella storia. Qualcuno ha apprezzato, qualcuno meno: ci siamo arenati sul come proseguire, non trovando unità di intenti. Quello che è stato ottenuto è stato apprezzato, il come non lo so. Preferisco basarmi sui fatti e dunque prima di iniziare un rapporto avendo la netta percezione che ci sarebbero stati problemi, ho preferito interrompere in maniera indolore. Mi sono trovato molto bene a Livorno con squadra, staff, tifosi e parte dei dirigenti. Iniziare una nuova annata discutendo e dovendo rivendicare delle cose, non fa per me". Garelli rivendica quanto fatto. "Sono orgoglioso del lavoro che è stato fatto, della squadra, dello staff: avrebbero dovuto esserlo tutti in maniera totale, senza se e senza ma. Avendo però visto i se e i ma, allora meglio lasciarci. Ho un modo di allenare che a 59 anni non intendo modificare".

Cosa riserverà il futuro per Garelli? "Non ho offerte. Se devo accettare una panchina tanto per fare, meglio restare fermi e aspettare l’occasione: i sì devono essere convinti a tutte le latitudine e da entrambe le parti, i compromessi non portano mai a niente di buono". Per il coach bolognese sono tante le partite che resteranno ben impresse nella sua mente. "Potrei dire Piombino dopo un momento difficile, giocando una gara superlativa, San Miniato in casa quando loro erano in forma straripante, Rimini, Omegna in casa, tutte le partite vinte di playoff, con gara 4 con Piacenza che resterà in mente a tutti per l’ottima pallacanestro giocata sui due lati del campo. Abbiamo avuto una continuità mostruosa e anche nel mese più brutto abbiamo intervallato le 4 sconfitte divise in due e due, senza sbracare mai. Sottolineo che non abbiamo mai perso più di due gare consecutive e chi ha vinto, Piacenza, non ha mai perso due gare consecutive. Noi siamo stati bravissimi ma non altrettanto bravi come loro, che erano costruiti per vincere mentre noi per fare un buon campionato". Livorno gli resterà comunque nel cuore. "Ho stretto belle amicizie nonostante l’annata legata al Covid, conoscendo persone con cui mi sono trovato bene e mi sono potuto confrontare. Una città che mi è piaciuta subito e nella quale tornerei anche domattina e con tifosi sempre carini con me. La cosa paradossale è proprio che, a fronte di tante cose positive, ancora non mi capacito del fatto che non alleni più Livorno. Lascio serenamente".

Ufficiale anche l’arrivo di Paolo Capitani, livornese e libertassino doc, come nuovo direttore sportivo. "È un grande onore, mettere il mio lavoro al servizio di un club che ha una storia meravigliosa e una proprietà solida, ambiziosa e proiettata verso il futuro. Ringrazio il presidente Consigli e i soci per la fiducia accordatami. La nuova era del club richiederà poche parole, ma tanto lavoro".

Igor Vanni

 

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