Giocare con la voglia di un ragazzino, sfruttare l’esperienza per godersi e lottare per una maglia con un determinato peso specifico. È quello che sta facendo Tommaso Ghinassi, difensore centrale con una bella carriera alle spalle. Adesso la sua vita calcistica lo ha portato a vestire l’amaranto e tra aspettative e stupore, il classe 1987 ha scoperto un nuovo lato di sé. "Non si smette mai di imparare", il 34enne fiorentino ha capito che, mai come a Livorno, frase più vera non possa esistere. Ghinassi, è soddisfatto fino adesso? "Siamo sempre a metà percorso e tanto da fare, stiamo rispettando le aspettative e non era assolutamente scontato". Quali sono stati i suoi timori alla firma? "Quella di non vincere, devi conviverci e la devi trasformare in un punto di forza. Un conto è giocare contro il Livorno perché fai la partita della vita due volte, un’altra è doverlo fare tutte le domeniche. Quando uno accetta di venire a Livorno sa che è così, esci dal sottopassaggio e giochi in uno stadio vero". Che aspettative aveva? " Mi aspettavo tanto, ma non così. Quello che mi ha fatto meravigliare è la percezione che la gente ha per questi colori e per questa squadra. Sapevo di trovare una piazza importante, ma non un attaccamento del genere". Il suo reparto è molto delicato, quando si è reso conto che stava cambiando qualcosa? "Dopo il San Miniato, lì abbiamo capito cosa volesse dire perdere una partita con questa maglia. Nelle difficoltà o escono fuori grandi gruppi o va tutto a rotoli. Lì abbiamo trovato un equilibrio che prima non avevamo. Lei si è tolto pure la soddisfazione di segnare sotto la Nord… In casa, a Perignano e contro la Cuoiopelli. Sono stati gol che hanno portato punti alla squadra, fatto con tutte quelle persone sinceramente è una cosa ...
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