Così si rilancia il Polo siderurgico. Serve l’accordo fra Jsw e Metinvest

Incontro fra il ministro Urso e i sindacati su Piombino: "Intesa a settembre, basta con i rinvii"

Così si rilancia il Polo siderurgico. Serve l’accordo fra Jsw e Metinvest

Adolfo Urso. , il ministro delle Imprese e del Made in Italy

Piombino, ma non solo. L‘incontro tra il ministro delle Imprese Adolfo Urso e le organizzazioni sindacali a Palazzo Piacentini è stata l’occasione per fare il punto sui dossier di siderurgia e automotive.

Il piano per il rilancio del polo siderurgico di Piombino è a buon punto, ma manca ancora un tassello fondamentale, l’accordo tra Jindal (Jsw) e Metinvest-Danieli per la suddivisione delle aree industriali. Metinvest è pronta a partire con i lavori per la nuova acciaieria da 2,5 miliardi di euro già a fine anno, e Jsw per voce del vicepresidente Marco Carrai si dichiara pronta a firmare l’accordo, ma restano ancora da risolvere alcuni problemi. Il ministro Adolfo Urso ha spiegato che a settembre serve un accordo e non ci possono essere ulteriori rinvii. "Parole importanti sulla vertenza Piombino quelle dette dal ministro Urso, ma adesso serve passare velocemente ad atti concreti". Così Lorenzo Fusco segretario Uilm. I sindacati hanno "registrato e denunciato che ci sono importanti rallentamenti per arrivare a una soluzione di rilancio, in particolare persistono resistenze nel cedere aree ai nuovi investitori". Nella sua risposta il ministro Urso ha dichiarato che "l’investimento di Metinvest è ben strutturato, dobbiamo continuare a lavorare su Jindal, non saranno accettati determinati comportamenti che non portino a una soluzione positiva".

"Si tratta per il momento solo di dichiarazioni - ha continuato Fusco - che dovranno essere accompagnate da un cambio di passo e da ancor più concretezza". Le parole pronunciate da Urso sono considerate anche da David Romagnani Fiom "determinanti, di chi ha la responsabilità della vertenza e vuole stringere i tempi su Piombino".

"Apprendiamo favorevolmente le parole espresse dal ministro Urso - ha commentato Paolo Cappelli segretario Fim - ha confermato la volontà di portare avanti il progetto che vede la coesistenza tra Metinvest e Jsw. La determinazione del governo nel portare avanti la partita ci fa ipotizzare che si potrebbe anche arrivare direttamente a coinvolgere le proprietà delle due aziende e non solamente i loro portavoce.

"Nei primi venti mesi di questa legislatura – ha detto Urso – nessun sito industriale è stato chiuso. Abbiamo salvaguardato la produzione, talvolta attraverso operazioni di riconversione, come nel caso di Wärtsilä a Trieste e Magneti Marelli in Emilia-Romagna. In altri casi, abbiamo affrontato crisi strutturali che duravano da decenni, come a Termini Imerese e Piombino".

"L’industria e il lavoro sono al centro della nostra attenzione – prosegue Urso – per questo a settembre presenteremo il piano d’azione ‘Made in Italy 2030’, un documento che traccerà la politica industriale che vogliamo realizzare da qui ai prossimi anni".

Maila Papi