"Il Comune dice no alla tregua fiscale"

"Con la delibera numero 12 del 17 gennaio la giunta comunale di Livorno, a trazione PD, ha deciso di non aderire alla ’tregua fiscale’ che il Governo ha concesso ai cittadini e alle imprese che in questi ultimi anni si sono trovati in difficoltà economica anche a causa delle conseguenze del Covid-19 e dell’impennata dei costi energetici". A sottolinearlo è Andrea Romiti capogruppo in consiglio comunale e coordinatore comunale di Fratelli d’Italia. "La Legge di Bilancio 2023 ha dato la possibilità ai Comuni – ricorda Romiti – di stralciare le cartelle esattoriali sotto i mille euro. In automatico a marzo 2023 sarebbero stati cancellati gli interessi accumulati e le sanzioni aggiuntive per i ritardi nei pagamenti delle multe e delle tasse comunali come Tari e Imu, che fanno riferimento ai debiti iscritti a ruolo entro il 31 dicembre 2015".

"A Livorno il centro sinistra ha deciso di non aderire a tale dispositivo previsto dalla finanziaria – attacca Romiti – dimostrandosi a favore di uno Stato sempre aggressivo e punitivo verso chi è in difficoltà. Il nostro sistema sanzionatorio in campo amministrativo si attesta tra il 120% al 220% del tributo non pagato, negli altri paesi al 60%. I contribuenti per effetto del periodo covid e delle scarse risorse economiche per pagare i tributi ordinari sono in forte difficoltà e le sanzioni non possono schiacciarli".