"Io ho sempre detto e ricordato che il sistema aeroportuale toscano si basa su due strutture con vocazioni diverse e che l’aeroporto di Pisa è il fulcro di questo sistema per la propria storia e per i volumi di traffico che ha saputo conquistare negli anni. Questa situazione Enac deve riconoscerla". Il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, raccoglie l’appello del collega Michele Conti, e, per una volta, Pisa e Livorno fanno davvero squadra mettendo da parte i campanilismi. Del resto, battute a parte, il piano Enac, così come ipotizzato nella bozza dell’ente nazionale dell’aviazione civile, rischia di penalizzare anche la città dei Quattro mori che è pronta dunque a sostenere le iniziative dei pisani per difendere il ruolo e la vocazione dello scalo pisano. Ma per farlo occorre una visione complessiva su partite che avranno un impatto estremamente rilevante sull’economia del territorio costiero.
Salvetti infatti sottolinea che la stessa necessità di fare squadra deve esserci anche quando si parla di altre tematiche importanti legate allo sviluppo infrastrutturale e logistico della costa toscana. "Sul fatto certe linee sulle infrastrutture - aggiunge il sindaco livornese - siano alla base degli accordi che abbiamo sottoscritto (il cosiddetto "patto del cacciucco", siglato proprio all’ombrai dei Quattro mori nell’aprile 2021 tra i Comuni di Pisa, Livorno, Lucca e Firenze, ndr) e che la Toscana in maniera unita deve difendere le proprie infrastrutture sono assolutamente d’accordo, dico però che questo trasporto e questo slancio deve essere dimostrato sempre. Sia quando si parla di strutture sul proprio territorio sia quando le strutture sono solo vicino al comune che si amministra".
In poche parole, è la puntualizzazione di Salvetti, "facciamo un lavoro di equipe sull’aeroporto Galilei, ma anche sulla Darsena Toscana, sull’interporto di Guasticce (dove mi sembra invece che il Comune di Pisa si voglia disimpegnare), sulla superstrada Firenze-Pisa-Livorno, sulla Tirrenica e su altro ancora: ecco al Governo si scrivano lettere e si chiedano impegni in maniera collegiale su tutto, perché in questo modo si fa squadra davvero e si aiuta la costa a crescere unita, senza lasciare nessuno indietro".
Gab. Mas.