“La Fi-Pi-Li? Chiuderla definitivamente e progettare un percorso nuovo a 6-8 corsie”

Lo sfogo e al tempo stesso la proposta (provocatoria forse, ma chissà) dell’imprenditore livornese Salvatore Favati: “Una strada ignobile, è inutile cercare di rattopparla”

Camion in coda sulla Fi-Pi-Li

Camion in coda sulla Fi-Pi-Li

Livorno, 27 luglio 2023 – Sul nodo della Fi-Pi-Li e soprattutto sulle sue numerose problematiche, raccogliamo lo sfogo di un imprenditore livornese, Salvatore Favati. Ecco il suo intervento, che pubblichiamo integralmente.

"Sono un imprenditore livornese, obbligato dalla mia attività di fornitore navale a percorrere la penisola in ogni direzione per rifornire le navi, e in particolare i miei mezzi devono transitare per Firenze per raggiungere Venezia, Trieste, Ravenna, Ancona e altri porti intermedi.

Da anni ho chiesto al mio personale di guida di non percorrere la FI-PI-LI, ma di utilizzare l’autostrada, senza dubbio costosa ma normalmente priva di quegli ingorghi demenziali che causano ritardi e costi imprevedibili; a volte sono causa di incidenti, come noto, su quella che è una tra le 4 corsie meno percorribile d’Italia”.

“Definisco da sempre la FI-PI-LI una strada porcheria – prosegue Salvatore Favati –, oggi sostengo che sia inutile cercare di rattopparla con uno o più progetti di lavori (quanti anni di code a quel punto dovremmo subire ancora?) per essere poi messa a regime con un pagamento autostradale: non servirebbe a nulla, c’è già l’autostrada e dall’altra parte il vecchio Arnaccio non è poi tanto peggio della FI-PI-LI… Forse rende meno ai vigili provinciali con gli autovelox, ma si può sempre migliorare”.

“Non mi chiedo più come sia stato possibile costruire quella cosa – aggiunge l’imprenditore – e negli anni rappezzarla un poco alla volta (molto poco alla volta ) fino ad arrivare alla sostanziale inutilità di oggi. Credo (ma non sono un tecnico, forse sbaglio) che sarebbe molto più intelligente e pratico mettersi in mano a una squadra di progettisti per chiuderla definitivamente e progettare un percorso nuovo, su 6–8 corsie, che diventi il raccordo est-ovest sicuro, affidabile e definitivo della Toscana”.

“Il resto, a mio modo di vedere (e di pagare...) è destinato a rimanere l’ennesimo proclama preelettorale di rabbercio di quella ignobile strada, inutile, costosa, dannosa per l’economia della regione. Se qualcuno volesse indicarmi in cosa sto sbagliando gliene sarei grato. Salvatore Favati”.