VALERIE PIZZERA
Cronaca

“L’isola d’Elba ha bisogno di sviluppo, magari utilizzando anche i finanziamenti europei” / Video

L’imprenditrice Simona Giovannetti, che produce borse con il marchio Dampaì, si rivolge ai sindaci: “Sono stati presentati progetti per accedere ai fondi del Pnrr?”

Portoferraio (Isola d’Elba, Livorno), 10 luglio 2023 – Abbiamo incontrato Simona Giovannetti: architetto, imprenditrice, stilista.

Donna impegnata su più fronti, determinata e dalle molteplici sfaccettature. Pisana di nascita, si è trasferita sull’isola all’età di 13 anni. Dopo aver fatto l’architetto per 25 anni, oggi produce le borse con il suo marchio Dampaì e ha diversi punti vendita sull’isola.

La video intervista

Cosa ha da dire ai sindaci dell’isola, architetto?

"Approfitto dei vostri microfoni per chiedere ai nostri primi cittadini se e come abbiano lavorato per presentare dei progetti per accedere ai fondi del Pnrr, per sfruttare i finanziamenti europei. L’altro giorno ho incontrato una mia amica che lavora in Comune a Viareggio e mi ha raccontato che il loro Comune ha presentato progetti per 5 milioni di euro e sta lavorando alla realizzazione di questi progetti. Così mi sono chiesta se lo avessimo fatto anche noi. Ne abbiamo un grande bisogno per il nostro sviluppo imprenditoriale, turistico, culturale. Spero che abbiano lavorato con una visione a lungo raggio per cambiare una situazione che è stata ferma per troppi anni. Sicuramente i sindaci elbani si saranno mossi, mi farebbe piacere che ci mettessero a conoscenza del loro operato”.

Quali sarebbero secondo lei le aree più bisognose di intervento?

"Strutture sportive, viabilità, parcheggi, recupero di aree degradate e o abbandonate. I nostri centri storici, ad esempio, sono coperti di linee aeree elettriche e telefoniche, sarebbe il momento di fare dei cavidotti come hanno fatto in tutta la Toscana. Al sindaco di Portoferraio dico che continuo a usare la stessa piscina da quando avevo 15 anni. Sono passati 45 anni e la struttura è ancora la stessa. A Capoliveri c’è la zona del parcheggio abbandonato proprio all’ingresso del paese, sono stati presentati molti progetti per portare a termine quest’opera inconclusa. A Porto Azzurro c’è la criticità del porto e di tutte le strutture che fanno da cornice al turismo balneare, solo per fare alcuni esempi”.

Lei non è elbana, ma è venuta qui a 13 anni: è un’isola a misura di giovani questa?

“Innanzitutto ci tengo a dire che mi sento elbana e che sono grata a quest’isola che mi ha dato tanto. Io sono una piccola imprenditrice e l’Elba mi ha protetto durante la pandemia. Sono rimasta a galla proprio perché ero qui. Purtroppo però oggi i giovani sono costretti ad andare “in continente” perché non ci sono attività a sufficienza. Sarebbe importante creare delle opportunità per loro”.

Lei ha un magazzino e alcune attività dentro il carcere di Porto Azzurro: di cosa si tratta?

"È un bellissimo progetto nato per caso nel 2017. Ho un magazzino e un piccolo laboratorio. Mi avvalgo di due detenuti (prima erano tre più uno ha preferito riavvicinarsi alla sua famiglia. Abbiamo una piccola produzione artigianale e anche lo shopping online della mia attività è gestito dal carcere. È una linea invisibile che unisce il dentro al fuori. È un buon segnale e sono molto grata di poter vivere questa esperienza”.

Valerie Pizzera