VALERIE PIZZERA
Cronaca

Matteo Anselmi, l’elbano senza confini che si esalta nelle corse off-road / Video / Foto

Campione di trail running, atleta della Nazionale, ama e domina le “sfide impossibili” sui sentieri con i dislivelli più impegnativi

Matteo Anselmi in una delle sue vittorie

Matteo Anselmi in una delle sue vittorie

Portoferraio, 3 agosto 2023 - Matteo Anselmi a 29 anni è campione di Trail running su percorsi lunghi e complessi (anche 80 km con 6mila metri di dislivello).

Elbano doc di Patresi, è atleta ufficiale della Nazionale di trail e nell’ottobre del 2022 ha partecipato ai Mondiali in Thailandia.

Con quel suo fare determinato e impacciato al tempo stesso, emana una genuinità che ispira subito grande simpatia. È soprattutto il grande eroe della piccola Matilde, sua figlia di 7 anni che il lunedì appena apre la scuola non vede l’ora di raccontare ai compagni le vittorie del babbo.

La video intervista

Matteo, raccontaci come hai iniziato.

"Nel 2018 per scherzo durante una gara di paese. Poi, tra il 2019 e il 2020 ho cominciato a fare delle gare in tutta Italia come il Brunello Crossing, il Mugello Trail e ho scelto i ragazzi di Trail Running come personal trainer: Fulvio Massa che si occupa della fisioterapista e riabilitazione e Simona Morbelli, la team manager e allenatrice”.

Quanto hai iniziato le gare internazionali?

"Nel 2022 a Cortina con la Lavaredo Ultra Trail di 80 km, sono arrivato primo. Da lì ho sempre vinto, compresa l’ultima a giugno, la Dolomiti X-Treme: 70 km con 6mila metri di dislivello”.

La prossima gara quando c’è l’hai?

“Il 2 settembre, 100km con 6mila metri di dislivello da Courmayeur a Chamonix attraverso il Monte Bianco”.

Che scarpe usi?

"Dipende dal tipo di percorso, l’ultima gara sulle Dolomiti ha richiesto scarpe resistenti più pesanti e alte sopra la caviglia. A settembre invece porterò scarpe più leggere perché ci sono tratti nei piedi nei poderi che devono essere fatti in velocità”.

Anche il record della Grande Traversata Elba è tuo?

"Sì: 5 ore, 17 minuti e 6 secondi da Cavo a Pomonte. Diciamo che la faccio per allenarmi. È un appuntamento invernale”.

Le foto

Dove abiti?

"A Patresi, qui all’Elba. Faccio il muratore per una ditta locale e d’estate lavoro anche all’hotel Belmare, che è di famiglia. Mio padre Vincenzo è molto conosciuto perché e uno dei fondatori del Cai. La nostra è una famiglia di pastori e di contadini. Mio nonno, Oreste Anselmi, è morto nel 1967 ed è stato uno degli ultimi pastori. A Serraventosa abbiamo ancora molti caprili di famiglia e terreni”.

Quali sono i tuoi percorsi preferiti all’Elba?

"Monte Giove, monte Capanne e il percorso da Patresi a Marciana Marina sulla costa”.

Un tuo pregio e un tuo difetto?

"La testardaggine, che mi ha permesso di conseguire un livello così alto in poco tempo ed entrare in Nazionale. Che poi è anche il mio difetto quando esagero!”

La tua più grande soddisfazione?

"A livello sportivo entrare in Nazionale, mentre a livello personale la nascita di mia figlia Matilde. Lei è molto orgogliosa di me, va a scuola a Marciana Alta e il lunedì non vede l’ora di andare a scuola e raccontare le mie vittorie”.

Com’è correre di notte? C’è stata una volta che hai avuto paura?

"Sì, nel 2022 durante il primo ritiro. Avere paura è normale, la notte al buio ci si sente più fragili. Soprattutto quando sei da solo sulle Alpi a duemila metri e a 600 km da casa.”

Il percorso più difficile che hai fatto?

“Trofeo Chima, sul sentiero Roma in Alta Valtellina".

Perché ti piace correre?

"Stare da solo ti libera la mente, ti dà la possibilità di pensare a te stesso. Affrontare tua fragilita è proprio quello che ti rende più forte. Per stare bene devi buttare fuori tutto quello che hai dentro.

di Valerie Pizzera