Moby Prince, nuova commissione. Ripartono le indagini sulla strage

Oggi la proposta sarà depositata alla Camera a firma di Pietro Pittalis di Forza Italia

Commemorazione delle vittime del Moby Prince (Foto Novi)

Commemorazione delle vittime del Moby Prince (Foto Novi)

Livorno, 17 maggio 2023 – Luchino Chessa, presidente della associazione 10 Aprile familiari vittime Moby Prince e Nicola Rossetti presidente Associazione 140 familiari vittime Moby Prince, intervengono per annunciare che "siamo nuovamente in corsa per una nuova Commissione parlamentare di inchiesta alla Camera dei Deputati. Primo fermatario della proposta l’onorevole Pietro Pittalis (Forza Italia, ndr) ex vicepresidente della precedente commissione guidata dal Presidente Andrea Romano (ex parlamentare del Pd, ndr. La proposta sarà presentata ufficialmente in commissione trasporti il 17 maggio (oggi, ndr)".

Ricordano: "Molto ha fatto la prima Commissione del Senato guidata dall’onorevole Silvio Lai scardinando le verità processuali che avevano derubricato la strage del Moby Prince come un banale incidente. La seconda Commissione della Camera dei Deputati si è dedicata ad analizzare l’accordo stipulato appena due mesi dopo la collisione tra Moby Prince e petroliera Agip Abruzzo tra le assicurazioni delle due compagnie armatrici. Ma l’aspetto più inquietante emerso dal lavoro della seconda Commissione, reso pubblico il 15 settembre 2022, è l’ipotesi che una terza imbarcazione possa aver ostacolato la rotta del traghetto Moby Prince".

Aggiungono: "La seconda Commissione ha inoltre evidenziato che il Moby Prince era la nave investitrice della petroliera, ma nessuno ha comunicato la notizia a nessuno, una tempesta perfetta".

Rammentano: "La notte della collisione il porto di Livorno era pieno di navi militari e militarizzate americane da poco rientrato dalla guerra del Golfo, piene di armi. Ed è emersa la segnalazione della presenza del famoso 21 October, Il peschereccio della compagnia italo-somala Shifco, oggetto delle investigazioni giornalistiche di Ilaria Alpi, giornalista Rai tragicamente morta con l’operatore televisivo, vittime entrambi di un agguato in Somalia".

Chessa e Rosetti concludono: "Sempre la notte del 10 aprile 1991 coloro che avrebbero dovuto coordinare i soccorsi, capitaneria di porto e il dipartimento Marittimo dell’Alto Tirreno Ebbene, riteniamo che non abbiano fatto tutto quello che era possibile per salvare le 140 persone a bordo del Moby Prince, morte dopo ore di drammatica attesa". L

a seconda Commissione per Chessa e Rosetti "ha messo in luce il fatto che la verità non è emersa perché per anni lo si è impedito con le varie azioni di omissione manomissione e depistaggio finalizzate a nascondere cosa era successo veramente quella notte. Ci auguriamo che la nuova commissione possa avere la forza".