Marina di Pisa, 12 agosto 2023 – Doveva essere una piacevole gita in famiglia e invece si è trasformata in un incubo con le fiamme che in pochi minuti hanno divorato lo yacht. Poco prima dell’ora di pranzo di giovedì scorso, intorno alle 12.30, la famiglia dell’imprenditore pisano Stefano Giannelli stava navigando "intorno ai 22-23 nodi a 7 miglia a sud est dell’isola di Gorgona (Livorno)", racconta. Stava filando tutto liscio, fino a quando "dal pannello di controllo ha iniziato a lampeggiare la spia del motore ed è partito l’allarme", aggiunge Giannelli.
Attimi di vero terrore e concitazione: "Abbiamo visto una colonna di fumo nero uscire dall’imbarcazione e in coperta la visibilità era già totalmente assente. Così abbiamo chiuso immediatamente il vano motore". Il primo pensiero è stato "di mettere in salvo la famiglia – sullo yacht eravamo in 9 tra figli e nipoti, tra cui tre bambini di rispettivamente 7, 10 e 12 anni –. Così abbiamo calato in mare la zattera di salvataggio".
La decisione è arrivata su indicazione della Guardia costiera che ha raccolto il mayday lanciato dal conduttore della barca con il proprio apparecchio radio Vhf. "Sulla zattera sono saliti tutti, tranne io e mio figlio. Siamo rimasti a bordo della barca per cercare di salvare il salvabile, ma non c’è stato modo di spegnere le fiamme che invece sono diventate sempre più alte, così abbiamo abbandonato anche noi lo yacht e ci siamo messi in salvo. Abbiamo visto bruciare la barca davanti ai nostri occhi dopo soli due anni dal suo acquisto".
Sulle cause dell’incendio "non abbiamo idea di cosa possa essere successo", dice l’imprenditore che nella giornata di ieri è stato impegnato a fare la denuncia di smarrimento di tutti i documenti e carte di credito che sono andate in fumo insieme all’imbarcazione, come anche i telefoni cellulari. Perché come ha evidenziato Giannelli "in soli 10 minuti è successo tutto. Non c’è stato il tempo di salvare nulla". Sul posto, dopo l’allarme, si è diretta una motovedetta della capitaneria di porto livornese e come spiega in una nota la guardia costiera "attraverso i sistemi di monitoraggio del traffico navale sono state dirottate sul posto altre imbarcazioni in navigazione per prestare la prima assistenza ai diportisti e una di queste ha individuato la zattera con i naufraghi rimasti illesi dall’incendio che, poco dopo, sono stati presi a bordo della motovedetta della Guardia costiera e condotti in sicurezza al porto di Marina di Pisa, intorno alle 14.30 da dove erano partiti in mattinata".
Intanto sono ancora in corso le indagini della Capitaneria di porto - Guardia costiera di Livorno per valutare le cause che hanno scatenato l’incendio. La presenza dei minori a bordo lascia presumere, come riferito dalla capitaneria, che non sia stato un gesto deliberato o dettato da poca prudenza, ma saranno solo ulteriori approfondimenti a stabilire se c’è o meno un comportamento di rilevanza penale accompagnati da accertamenti di natura amministrativa. Inoltre, non è stata avanzata una diffida a rimuovere il relitto dato che l’imbarcazione si è inabissata a quasi 140 metri di profondità senza nessun impatto per l’ambiente in termini di sversamento di idrocarburi in mare.
di Carlo Venturini