Tornano alla luce i bunker. Ci pensano le mareggiate

Reperti bellici a Piombino: per ripulirli si aspetta il parere della Soprintendenza

Tornano alla luce i bunker. Ci pensano le mareggiate

Tornano alla luce i bunker. Ci pensano le mareggiate

PIOMBINO (Livorno)

Il golfo di Baratti, oltre a essere un angolo di Toscana bellissimo, con il mare azzurro, scogliere e e una macchia mediterranea quasi incontaminata, è ricco di testimonianze storiche. Non solo l’acropoli di Populonia e la necropoli di San Cerbone di epoca etrusco-romana, ma anche le fortificazioni medievali contro le scorrerie dei pirati saraceni e più di recente, i bunker realizzati durante il secondo conflitto mondiale per difendere la costa da sbarchi dell’esercito degli Alleati. Bunker dimenticati, sepolti dalla sabbia nel primo dopoguerra quando c’era voglia di dimenticare in fretta. Già all’inizio degli anni Cinquanta nella pineta di Baratti sorgeva il villlaggio del Club Mediterraneè.

Ora quei bunker sono tornati alla luce. Quelli più vicini al mare, a causa delle forti mareggiate invernali che hanno tolto la sabbia e scoperto le strutture affioranti in cemento armato. Quelli nel bosco invece sono stati riscoperti grazie ai lavori della pista ciclabile che passa a pochi metri. In Normandia le strutture che risalgono allo sbarco del 6 giugno del 1944 sono curate e custodite per mantenere la memoria di ques giorni e anche in Italia ci sono associazioni che si occupano di mantenere queste testimonienze. A Piombino opera l’associazione storica Microcosmo che già gestisce le postazioni dei cannoni, con un sistema di rifugi sotterranei antiaerei ben recuperato e dotato anche di un piccolo museo, al parco di Punta Falcone. Per questo i volontari dell’associazione, con il presidente Gianpiero Vaccaro, hanno svolto ricerche ricistruendo la storia del bunker di Baratti realizzati tra il 1940 e 1943 e si sono offerti di ripulirli e recuperarli per mantenere la memoria in collaborazione con il Comune. "Si attende la decisione della Soprintendenza Archeologica della Toscana – spiega Gianpiero Vaccaro – sul destino di questa piccola testimonianza della nostra storia, ma non per questo meno importante. Noi da tempo ci battiamo perché le giovani generazioni possano vedere con i loro occhi e non solo leggere sui libri. Sarebbe assurdo ricoprire tutto con il terreno e far cadere nell’oblio queste testimonianze, tanto più che Piombino è una città decorata di Medaglia d’Oro al Valor Militare. Noi ci siamo offertri di ripulire gratis i manufatti, ma per ora, in attesa del parere della Soprintendenza, non possiamo far niente, ed è un peccato vedere un pezzo di storia così bistrattato".

Maila Papi