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Tragedia della Moby Prince, ex militare dell’Accademia di Livorno: “Quella sera non c’era nebbia”

La testimonianza di Massimo Vernace, sentito dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle cause del disastro

Roma, 1 ottobre 2024 – «Si vedeva fuoco, e una cosa che voglio precisare è che la nebbia non c'era, perché era tutto chiarissimo. La nebbia è venuta fuori dopo, secondo me, in forma di fumo, di condensa con le fiamme» dopo l'impatto, «e allora sì che non si vedeva a tre metri, quattro metri, con i nostri fari non si vedeva più nulla perché c'era questo grande fumo nel mare. La nebbia però non c'era». Lo ha detto Massimo Vernace, ex marinaio di leva presso l'Accademia navale di Livorno audito oggi dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle cause del disastro del traghetto Moby Prince, 140 vittime a bordo la notte del 10 aprile 1991 nell'impatto con la petroliera Agip Abruzzo. «Non c'è mai stata nebbia quella sera - ha anche detto Vernace - Per tanti anni mi stizziva sentire dire autorità o esperti, che quella sera c'era nebbia, invece non c'era». «È una bugia dire che c'era nebbia», ha confermato incalzato dagli interventi dei commissari. «Quando sono montato di guardia - ha spiegato in audizione - la petroliera era in orizzontale davanti a me» e «dopo poco, sul lato destro, ho visto il Moby Prince talmente illuminato che sembrava un albero di Natale mentre usciva dal porto. Poi spalle al mare ho cominciato a controllare il lato destro dell'Accademia per controllare che tutto fosse a posto. Dopo un po’ ho sentito un boato e ho visto delle fiamme, altissime fino al cielo, e a quel punto ho dato l'allarme coi commilitoni».

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Il relitto del “Moby Prince“ in porto a Livorno dopo la tragedia

«Noi ci siamo collegati sul canale di emergenza e si sentiva parlare di soccorsi - ha aggiunto Vernace - che secondo me non hanno tardato tantissimo, ma il problema dal mio punto di vista è che quando ti metti sotto una nave che prende fuoco i soccorritori sono stati presi un pò dal panico perché in quella circostanza era difficile agire. Più di questo non ho visto perché siamo rimasti altre ore con il faretto a guardare», «ma si vedevano soltanto fiamme in mare e non si vedeva nient'altro». L'ex marinaio di leva ha anche risposto di non aver «notato bettoline, imbarcazioni, non le ho viste, nel mare era tutto buio ma qualche lucina da qualche parte c'era, ma penso fosse qualche pescatore da qualche parte, non posso dire però di una cosa che non ho visto», ossia una bettolina nei pressi del punto di impatto tra Moby Prince e petroliera. «Via radio si era capito che c'era un pò di confusione ma», almeno in quelle prime fasi, «nessuno parlava di un traghetto».