Il libro di Viola Conti: “Perché amo solo chi fugge? Il dolore è un talento”

Il romanzo, per i caratteri di da Giovane Holden Edizioni, presentato al Salone di Torino

Viola Conti e il suo libro

Viola Conti e il suo libro

Cecina (Livorno), 9 giugno 2023 – «Perché amo solo chi fugge? Il dolore è un talento», edito da Giovane Holden Edizioni, una storia scritta da Viola Conti che racconta l'amore che diventa gabbia e si trasforma in una dipendenza affettiva. Il libro è presentato al Salone di Torino. Tema che riguarda sempre di più i giovani e, in particolare le donne, (nel 99% dei casi, Fonte psicologionline.net) che ripropongono con il proprio partner copioni già vissuti con i genitori o un genitore in particolare di cui hanno ricercato sempre l’affetto con scarsi risultati.

Ciò che scatta nella mente di queste donne è la possibilità di ottenere una sorta di risarcimento riuscendo a conquistare l’amore di un partner «difficile« come lo era il genitore. Celeste, la protagonista del libro è una donna adulta che, pur di conquistare l’amore di Luca, il classico artista bello e dannato, arriverà a sminuirsi e a rendersi pericolosa agli occhi di lui, perdendo totalmente il controllo e costruendosi una realtà fatta di false convinzioni, dove l’amore non è altro che il suo bisogno di essere amata, costi quel che costi. Celeste soffre e arriva a pensare che l’amore sia solo dolore.

Il libro di Viola Conti
Il libro di Viola Conti

E invece, è proprio da lì che si deve ripartire e rinascere, attraverso un percorso di consapevolezza e crescita personale. «Il dolore è un talento», questo infatti è il messaggio dell’autrice, «e va visto come un’opportunità per conoscersi meglio e guardarsi dentro in modo da rompere quelle dinamiche relazionali che ci rendono incapaci di viverlo appieno. Il mal d’amore si può curare ed è un’occasione per imparare ad amarsi di più, ripartendo da se stessi.

Amare non è mai un errore, è solo che dobbiamo capire che quando diventa nocivo per il nostro benessere psicologico e ci allontana da ciò che siamo, è bene investire le nostre risorse emotive altrove. Amare è moltiplicare, condividere, vivere insieme «con» e «per» l’altro, non certo sentirsi da meno del proprio partner, diventandone dipendenti. Io stessa ci sono passata e la scrittura è stata la mia terapia. Per questo vorrei aiutare anche chi come me si trova in una situazione analoga e si sente perso.

C’ è sempre una via d’uscita dal dolore, basta trovarla e chiedere aiuto se non ce la facciamo da soli. Questo libro, oltre che ad una lettura piacevole per tutti, vuole essere uno strumento di auto aiuto per una maggiore conoscenza di sé, allo scopo di individuare certi campanelli di allarme presenti in una relazione disfunzionale. A margine del romanzo, infatti, il lettore trova il contributo della mental coach Sonia Veggiotti, milanese, esperta di dinamiche relazionali di coppia e degli adolescenti che, in modo chiaro e semplice, spiega le varie tipologie di dipendenza affettiva, dando consigli utili per uscirne.

In questo caso, viene tratteggiato il profilo psicologico dell’«abbandonica», ovvero di colei che insegue l’amore impossibile, quello sfuggente, che non dà certezze, il solo secondo lei, in grado di colmare le sue insicurezze e vuoti emotivi e che, invece, inesorabilmente, la farà cadere ancora di più in una voragine di dolore e sentire abbandonata. Questo è il primo romanzo di un progetto riguardante una serie sul tema delle dipendenze affettive che l’autrice ha intenzione di pubblicare a breve, a seguito del grande interesse e dalle tante testimonianze ricevute sull’argomento, dall’apertura del canale IG «Ospiti in Salotto» (tra i più seguiti di Instagram dai book blogger) dove sono molte le presenze femminili del mondo della letteratura, del giornalismo, dello spettacolo e dell’imprenditoria.