Nina Gattoni, campionessa europea. Il successo a passo di danza: “Guardo fiduciosa al futuro”

La ventunenne elbana ha già raggiunto importanti traguardi

Nina Gattoni

Nina Gattoni

Portoferraio, 1 settembre 2023 - È campionessa europea. Le luci della ribalta brillano nei suoi occhi. A 21 anni l’elbana Nina Gattoni guarda al futuro stringendo tra le mani la medaglia d’oro. I suoi sogni volano oltre il canale di Piombino, a Roma e magari anche oltreoceano. Prende forma il desiderio di una vita: fare la ballerina professionista.

Ora il vero goal saranno le opportunità offerte dalle borse di studio e dalle audizioni conseguite dalla ballerina di DanzaMania MusicArTeatro. La scuola di Silvia Bertani e Nicola Ostrogovich a Portoferraio che esiste dal 1996 e che quest’anno a luglio ha portato 14 ballerine ai Campionati Nazionali ed Europei di Arti Scenico Sportive della Performer Italian Cup, organizzata da Valentina Spampinato riconosciuta dalla Fipas. E che adesso guarda già ai mondiali del 2024.

Nina quando hai cominciato?

Avevo 6 anni, in realtà mi sono iscritta per seguire le mie cugine, poi loro hanno smesso e io ho scoperto la mia passione.

Quanto ha influito sulla tua infanzia e sulla tua adolescenza questo impegno?

Non mi è mai pesato fare delle rinunce, venire ad allenarmi ad esempio in estate invece di andare al mare. Ballare è ciò che amo di piu al mondo. Ho solo un brutto ricordo, nel 2016 ho avuto un momento di crisi di un paio di mesi durante i quali non volevo più venire a danza, non avevo più voglia, per fortuna ho ricominciato.

Quante ore di allenamento settimanali sono necessarie?

Mi alleno in media 11 ore, poi certo le ore possono aumentare in concomitanza dei campionati o delle esibizioni.

Come ti sei sentita quando hai stretto la medaglia d’oro tra le mani?

Ho provato una grandissima felicità, non me l’aspettavo. Era dal 2017 che partecipavo al campionato. È stata un’enorme soddisfazione, ma è ancora più importante aver vinto 3 borse di studio che mi aprono delle prospettive concrete per il futuro: una in Danimarca a Copenaghen con la Komera Dance di Johnathan Ninina Hawze, la seconda alla Naima Academy di Matteo Addino a Genova con la collega Velia Bellissimo, (n.d.r. l’altra stella elbana di DanzaMania che si è classificata 3° agli Europei) e la terza a Malta con la scuola Idec di Gianluca Blandi.

C’è in programma un tuo trasferimento?

Ho un call back a ottobre, ma non voglio dire nulla di più per scaramanzia. Se andrà bene da gennaio mi trasferirò a Roma e partirà un tour. Questo sarà lo spoiler.

Quanto devi alla scuola elbana DanzaMania?

Tantissimo, la scuola di Silvia Bertani e Nicola Ostrogovich è diversa da tutte le altre. Qui non si viene solo ad imparare a ballare. Qui studiamo canto, recitazione, presenza scenica, facciamo music hall. Qui scopri quello che hai dentro, capisci chi sei veramente. Questa scuola ti tira fuori l’anima. Questo è fondamentale per un ballerino, saper carpire l’attenzione del pubblico, saper raccontare una storia e non solo saper fare un demi pied o un pas de deux.

Non ti dispiace lasciare l’Elba?

No, qui ho tutto la famiglia, la migliore scuola di danza possibile, il mio ragazzo, qui sto bene ma per diventare una professionista e fare ciò che amo devo andare in continente, mi piacerebbe andare a Roma e anche negli Stati Uniti. Poi ci organizzeremo per vederci lo stesso, la distanza non è un problema.

Le tue ballerine preferite?

Sono Autumn Muller, Kaycee Rice e Elena Damario.

Lo stile che preferisci?

Amo il contemporaneo, con una vena drammatica. È un tipo di danza che si discosta dalla danza classica, non usiamo stare sulle punte ad esempio. Usiamo molto di più mani, viso, gestualità di tutto il corpo. È una danza che racconta qualcosa. La classica è alla base di tutto ma non è ciò che voglio, non aspiro alla Scala di Milano insomma.

Che tipo di dieta deve seguire una ballerina? Cosa hai mangiato ieri sera ad esempio?

Ecco ieri per l’appunto è stata una serata particolare perché sono andata fuori a cena con il mio fidanzato e ho preso un antipasto di polpo, dei paccheri al pesce e anche un dessert. Di solito cerco di stare più attenta, di limitare i dolci, la Nutella. È importante fare attenzione per i muscoli, io ad esempio ho il difetto di bere poca acqua. Ma non seguo nessuna dieta, ma smangio di tutto anche la carne. Troppe restrizioni posso portare ad andare in fissa e sviluppare magari un’anoressia.

Ringraziamenti?

Oltre a Silvia e Nicola naturalmente vorrei ringraziare gli insegnanti Leonarda Raimondi, che ci ha aiutato tanto durante il Covid, Gaia Lemmi, Jefferson Pelagatti, le vocal coach Michela Olivieri e Melissa. Ultima ma non ultima vorrei ringraziare Valentina Spampinato che ha creato il Campionato Performer Italian Cup e ci offre molte opportunità.