MASSIMO STEFANINI
Sport

Andolfi, killer del “suo” Livorno: “E’ stato come segnare a San Siro… Un cruccio non aver mai indossato quella maglia, ormai non ci penso più”

L’attaccante del Tau Altopascio si racconta: “Gli amici mi hanno detto “Dé, ma proprio a noi dovevi fare la tripletta?”. Sensazione difficile da descrivere”

Altopascio (Lucca), 16 ottobre 2023 – Impresa Tau, terza vittoria consecutiva in trasferta, dominio assoluto sul campo del Livorno, ex capolista, cui rifila quattro gol in 90 minuti, tanti quanti ne avevano subiti i labronici in cinque giornate. Ma le reti, considerando la traversa di Zini e il palo clamoroso di Capparella, potevano essere di più.

Ormai la squadra di Altopascio è diventata la «bestia nera» degli amaranto della città dei Quattro Mori: il 15 maggio 2022 vittoria 1-0 e promozione storica in serie D; nella passata stagione 2-2 con rimonta altopascese da 0-2 e stavolta un poker caratterizzato da una tripletta di Tommaso Andolfi, livornese doc, zona Fabbricotti tra l’altro mai transitato dal settore giovanile livornese. Pro Livorno Sorgenti, Picchi, Cascina, Perignano, Cuoiopelli le sue squadre prima di approdare al Tau.

Hai matato il tuo Livorno, che sensazione hai provato?

«Unica, difficile da descrivere, in uno stadio che per la categoria è come fosse San Siro, di fronte a tanta gente, è stato fantastico. Calcisticamente parlando la più bella giornata della mia vita».

Anche una rivincita, visto che da ragazzo non hai mai giocato con il Livorno?

«Sono trascorsi anni, si matura e si cresce, non ci penso più, però confesso che è stato un cruccio, ora sono solo felice per il Tau, da un amaranto a un altro».

Ma i tuoi amici cosa ti hanno detto?

«In tribuna c’era tutta la mia famiglia e molte persone che conosco, tra l’altro anche ultras del Livorno. Il ritornello è stato: deh, complimenti, bravissimo, ma proprio contro di noi la dovevi fare la tripletta? Provate a immaginarlo con il classico intercalare livornese… Adesso bisogna continuare e magari vincere la prima in casa, ma con il Cenaia domenica prossima sarà dura. Giusto festeggiare un giorno, ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra».

di Massimo Stefanini