Abnegazione, spirito di sacrificio e un senso di appartenenza unico: il capitano del Livorno Andrea Luci nel pomeriggio di ieri è stato omaggiato con una targa per il traguardo delle 300 presenze in amaranto, consegnata da Enrico Fernandez Africano alla sede dello storico club ‘Magnozzi’. In realtà, come specificato anche dal presidente del club, i festeggiamenti erano programmati per il 17 febbraio, ma data l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus che ha attanagliato il Paese, la proclamazione è slittata a ieri e nel frattempo Luci è arrivato a tagliare il traguardo delle 317 presenze. Accolto da un caloroso applauso dai soci del club ma non solo, Luci ha ricevuto l’affetto dei suoi tifosi, quelli che vorrebbero rivederlo per un’altra stagione a lottare in mezzo al centrocampo labronico. "Come ho già detto in altre occasioni, la mia volontà sarebbe quella di concludere la carriera in amaranto – ha detto Andrea Luci –. Aspettiamo, ancora c’è qualche intoppo per un mio eventuale prolungamento di contratto, sto aspettando una chiamata".
Le prossime 48 ore saranno decisive, dato che Rosettano Navarra sbarcherà a Livorno da presidente e potrebbe incontrare proprio il capitano. "Vediamo, ci confronteremo con la società – ha concluso Luci –. Parleremo dei progetti futuri e se rientrerò in questi, ma al di là di tutto resterò sempre un tifoso amaranto". Luci milita nel Livorno dal 2010, con il club labronico ha attraversato gioie e dolori, promozioni in Serie A e retrocessioni, ma ha sempre dato il massimo per la maglia. Sicuramente, anche per la Serie C, si tratterebbe di un elemento di esperienza importante, una guida all’interno dello spogliatoio per i più giovani. Il Livorno si appresa ad affrontare un campionato tosto e pieno di insidie dove il connubio tra esperienza e gioventù è un aspetto cruciale.
Lorenzo Muffato