Cade nei fossi e annega, disposta l’autopsia

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Il cadavere di un cittadino nordafricano è stato ritrovato ieri mattina nel fosso sottostante gli Scali delle Cantine. Il suo corpo è stato notato da un residente della zona che, aprendo la finestra dell’abitazione che si affaccia sugli Scali delle Cantine, ha scorto il corpo nelle acque del fosso. È successo poco prima delle sette. Subito è stato allertato il numero 112 per le emergenze e sul posto sono accorsi un’ambulanza con il medico, i sommozzatori dei vigili del fuoco e la polizia. I pompieri sul gommone della sezione nautica hanno recuperato il malcapitato e lo hanno portato a terra. Il medico ne ha solo potuto constatare il decesso. In un primo momento si è tenuto che l’uomo fosse stato ucciso, ma con il passare delle ore gli investigatori della squadra mobile, coadiuvati dai colleghi della scientifica e dal medico legale, hanno appurato che l’uomo è morto per annegamento. Una telecamera di videosorveglianza ha infatti ripreso la scena mentre l’uomo cadeva nel fosso la scorsa notte, dove poi è annegato. Si tratterebbe quindi di una morte accidentale. Sarà però eseguita l’autopsia per capire perché l’uomo sia finito in acqua.

Poco distante dal punto in cui il magrebino è stato trovato privo di vita, è annegato il 25 aprile un tunisno di 26 anni Fares Shgater. Si gettò nelle acque del fosso per sfuggire alla polizia che lo stava inseguendo, dopo che si era sottratto a un controllo in piazza della Repubblica. La Comunità dei Tunisini insorse incolpando la polizia della sua morte. Ma le telecamere di sorveglianza di piazza Garibaldi sono servite a fare chiarezza. Hanno registrato l’arrivo dei poliziotti dopo il passaggio di Fares in fuga verso il fosso.

M.D.