Letta sorride e fa pace con la città labronica

Folla per il leader del Pd in piazza Cavallotti. "Il nostro destino non è scritto. Ci sono ancora giorni preziosi per convincere gli indecisi"

Enrico Letta, leader del Partito Democratico ha toccato anche Livorno ieri nel suo tour elettorale, dove ha incontrato il suo elettorato nella popolare piazza Cavallotti. Il 19 settembre lo ha preceduto, all’ombra dei Quattro Mori, Matteo Renzi leader di Italia Viva che ha definito il Pd "la brutta copia del Movimento Cinque Stelle". Su partite strategiche come quelle del rigassificatore di Piombino e gli inceneriti sempre Renzi ha detto che il Pd "a Roma lo vuole, a Livorno no. Dice no anche al rigassificatore". Letta, rispolverando le antiche rivalità tra pisani e fiorentini, ha replicato: "Meglio un pisano che percorre l’Italia per la campagna elettorale con un mezzo elettrico, piuttosto che un fiorentino che lo fa con l’aereo privato". Sempre per prendere le distanze da Renzi, Letta ha detto: "La nostra campagna elettorale è finalizzata sopratutto sul lavoro, la questione principale, che si salda con il caro energia che rischia di mettere le imprese in ginocchio e i lavoratori".

Sulla partita del rigassificatore di Piombino Letta ha sottolineato: "Il nostro è un partito sa che a Piombino c’è una storia antica legata a promesse non mantenute rispesto al comparto siderurgico. Credo che il confronto con il territorio debba essere fatto perbene. Credo però che ci sia grande bisogno nel nostro Paese di terminal per il metano che siano in grado di far arrivare gas da posti diversi che non sia solo la Russia. È un’esigenza nazionale e tutto questo deve essere gestito con il massimo del dialogo con il territorio piombinese, ma bisogna riuscire ad arrivare a risultati positivi". Sulle minacce al Governatore della Toscana Eugenio Giani per il rigassificatore: "C’è tensione ovunque. Bisogna però tenerla sotto controllo. Il confronto deve avvenire in un ambito di civiltà". Altro tema chiave: scuola pubblica e sanità pubblica "perché oggi – ha puntualizzato Letta dal palco di piazza Cavallotti – in questo Paese le pari opportunità non sono più una certezza".

Sul palco con Letta c’erano anche il sindaco di Livorno Luca Salvetti, il governatore Giani con il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo e gli altri ’big’ Andrea Romano e Andrea Marcucci, Laura Boldrini e Simona Bonafè. Tutti rivolti alla piazza hanno gridato: "Il nostro destino non è scritto. Ci sono ancora giorni preziosi per convincere gli indecisi a non votare la destra, che ci riporterebbe indietro di anni e ai margini dell’Europa". A Letta infine è stato donato un quadro con la scritta "Pisa Livorno: scegli". Questo per rispondere alla battuta "da curva nord" come l’ha definita Letta detta quando era a una festa dell’Unità: "Livorno m....". "Pisa e Livorno unite vincono. – ha concluso Letta – Da questi territori e dalla Toscana mi aspetto molto". Letta poi ha reso omaggio alle vittime del Moby Prince recandosi alla lapide in porto con i loro nomi.

Monica Dolciotti