Picchiava la compagna, quarantenne in carcere

Si tratta di un 40enne di Pisa, noto alle cronache per essere il compagno di una ragazza inizialmente creduta scomparsa ed in realta' collocata in una struttura protetta proprio perche' sottoposta ai suoi maltrattamenti

Un'auto della polizia

Un'auto della polizia

Livorno, 4 dicembre 2020 - Maltrattava la sua compagna, ora e' stato arrestato dalla Polizia di Stato in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Livorno dopo un'indagine condotta dalla Squadra Mobile livornese e coordinata dalla procura della Repubblica di Livorno.

Si tratta di un 40enne di Pisa, noto alle cronache per essere il compagno di una ragazza inizialmente creduta scomparsa ed in realta' collocata in una struttura protetta proprio perche' sottoposta ai suoi maltrattamenti. L'uomo e' gravemente indiziato di aver sottoposto la giovane a maltrattamenti e lesioni aggravate e continuate, da giugno ad ottobre 2020, quando, a seguito dell'ennesima aggressione, la giovane aveva riportato lesioni con prognosi di 25 giorni ed era stata "messa in protezione".

Nonostante la vittima, per paura, avesse dichiarato di aver subito un'aggressione da parte di ignoti, la procura della Repubblica di Livorno aveva intuito potesse esserci una realta' diversa ed aveva incaricato la Polizia di andare a fondo alla vicenda. Le indagini della Squadra Mobile facevano emergere un quadro inquietante di violenze "domestiche" da parte dell'uomo, alla presenza peraltro di una 49enne, sua "ex" e tuttora convivente con la "coppia".

Quest'ultima e' ritenuta gravemente indiziata di aver aiutato l'uomo a eludere le indagini, rilasciando, anche pubblicamente, dichiarazioni nel corso delle quali affermava di poter escludere con certezza la responsabilita' del 40enne per le ferite riportate dalla vittima. L'uomo e la sua amica negli ultimi giorni si erano allontanati da Livorno, "rifugiandosi" ad Ischitella (Foggia), localita' del Gargano, dove sono stati localizzati grazie alle attivita' tecniche attivate dalla procura della Repubblica di Livorno e rintracciati dalla Squadra Mobile di Foggia, che ha sottoposto la donna alla misura dell'obbligo di dimora nel Comune di Livorno e trasferito invece il 40enne nel carcere di Melfi.