Più che positivo il bilancio del Festival Elba Book

Le quattro serate hanno animato Rio con connessione di idee e di emozioni

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"La cultura serve a connettere, a distinguere, a riflettere" queste sono le parole di Tomaso Montanari, e racchiudono perfettamente il senso dell’Elba Book Festival 2022 che si è appena concluso. Le quattro serate che hanno riempito l’incantevole borgo riese sono state soprattutto connessione di idee e di emozioni. Di grande impatto emotivo e culturale i momenti di riflessione su temi di attualità come la guerra in Ucraina, la causa ambientale, il nazionalismo tossico, ma anche scambio infra-generazionale su cultura e tradizioni. Elba book Festival, se durante le altre edizioni ha oscillato fra la spettacolarizzazione culturale e l’offerta di nicchia, quest’anno ha puntato tutto quest’ultima vincendo la scommessa. Il pubblico si è lasciato coinvolgere dagli ospiti che hanno portato originalità, sensibilità e un altissimo senso critico che ha spinto verso l’alto la qualità dell’intero festival. Non sarebbe potuto essere diversamente per un festival che si identifica nell’editoria indipendente, luogo in cui si opera attraverso la ricerca e l’innovazione. La meraviglia, tema scelto per il 2022, si è manifestata nel fruttuoso incontro fra la Lipperini e i ragazzi del Liceo di Portoferraio, a dimostrazione che la potenza della letteratura passa anche tramite lo sguardo del futuro; nella performance di Mariano Tomatis, nel lucido e profondamente vero quadro della realtà che Wu Ming 1 ha regalato al pubblico. Perfettamente in linea con il sentire del festival i due premi che hanno aperto e chiuso la manifestazione. A premiare la miglior traduzione letteraria dal francese il Premio "Lorenzo Claris Appiani", portatore di valori che, affermano Alberta Brambilla Pisoni e Aldo Appiani, si pongono "in antitesi a chi invece si dedica a diffondere rancore e odio verso prospettive e persone diversi da sé". Uno sguardo alla letteratura ambientale con il Premio Demetra.