Tensione in porto, 10 giorni di sciopero

A settembre braccia incrociate tra i portuali se non saranno accolte le richieste su salari, sicurezza e salute

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"Se le nostre richieste non saranno accolte, abbiamo ricevuto il mandato dalle assemblee dei lavoratori (che si sono tenute dal 23 al 25 al agosto) a proclamare 10 giorni di sciopero a partire dal 12 settembre 2022". Lo annunciano le segreterie provinciali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti dopo il serrato confronto con i lavoratori portuali a Livorno e Piombino su sicurezza, salari e difesa della salute dei lavoratori. Le richieste avanzate riguardano: l’aumento del 10% delle retribuzioni di base; ricognizione e adeguamento dei livelli retributivi; verifica della rotazione dei contratti a tempo determinato e stabilizzazione dei precari; rendere operative le disposizioni sanzionatorie del Provvedimento n. 22.

Ieri c’è stato il presidio davanti alla sede della Autorità Portuale per chiudere le giornate di mobilitazione.

"Luciano Guerrieri (presiedente dell’Authority) e Matteo Paroli (segretario generale dell’Authority) ci hanno ricevuto e hanno ascoltato le nostre richieste – riferisce Giuseppe Gucciardo della Filt Cgil a nome anche delle altre sigle – e ci hanno assicurato la loro disponibilità a svolgere un ruolo di mediazione con le controparti, i terminalisti e gli armatori, per scongiurare lo sciopero che abbiamo programmato a settembre".

Intanto dal confronto con i lavoratori, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti ulteriori criticità che si sommano alle altre. " Nell’ambito della sicurezza abbiamo avuto conferma del mancato impiego dei segnalatori, dell’utilizzo compulsivo dello straordinario (fenomeno emerso anche nell’ultimo report sull’applicazione del Provvedimento n. 22, emanato dall’AdSP), – segnalano i sindacati – interferenze tra sbarco passeggeri ed imbarco e sbarco dei rotabili. Gli RLSS hanno riscontrato condizioni di clima nei garage dei traghetti Ro-Ro tali da sospendere le attività. Criticità risolte parzialmente con soluzioni spesso artigianali, ma che non attenuano adeguatamente l’esposizione dei portuali alle polveri sottili dei portuali. Inoltre è stato denunciato un alto utilizzo del lavoro notturno".

Altra nota dolente: il salario. "È diffusa la pratica del sotto-inquadramento in relazione alle mansioni svolte, con il risultato di un’ulteriore compressione salariale". È stato riferito inoltre che in alcune realtà, "emerge un’elevata rotazione del personale in ingresso con contratti a termine che, scaduti i termini, viene sostituito con altro personale a tempo determinato, tutto questo a danno delle professionalità con incremento del precariato". Per Porto di Piombino, oltre alle criticità comuni al Porto di Livorno, "pesa l’ incertezza sul futuro dell’industria siderurgica".