Moby Prince, 140 morti per colpa di chi? Terza commissione d’inchiesta sulle cause della tragedia

Il 10 aprile del 1991 la disastrosa collisione contro la superpetroliera Agip Abruzzo in rada a Livorno. I parlamentari che indagano: "Ripartiamo dal fatto che è stata accertata la presenza di una terza nave"

Una manifestazione a Livorno in occasione di uno degli anniversari della tragedia del Moby Prince (Foto Novi)

Una manifestazione a Livorno in occasione di uno degli anniversari della tragedia del Moby Prince (Foto Novi)

Livorno, 7 aprile 2024 – Sono passati trentatré anni, ma chi c’era quella notte ha ancora nel naso l’odore acre del fumo degli idrocarburi. E negli occhi il bagliore delle navi in fiamme davanti al porto di Livorno. Uno scenario apocalittico indimenticabile.

Martedì, alla vigilia della tragedia del traghetto Moby Prince, avvenuta il 10 aprile 1991, quando persero la vita 140 persone nella collisione con la petroliera Agip Abruzzo, ci sarà l’audizione della commissione d’inchiesta parlamentare.

Alle 11.15, a Roma, nell’aula del IV piano di Palazzo San Macuto, la Commissione di inchiesta sulle cause del disastro della nave Moby Prince ascolterà Andrea Romano, già presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro. Questa, istituita con l’attuale legislatura, è la terza commissione che indaga sulle cause della tragedia, la più grave della marineria italiana in tempo di pace.

"E’ stato già compiuto un grande lavoro di indagine – ricorda Andrea Romano del Pd – in modo costruttivo e collaborativo da tutti i componenti delle passate commissioni. Mi auguro che non si riparta da zero, ma che si prosegua e si vada avanti per cercare di arrivare a una conclusione che faccia piena luce su questa terribile vicenda. Eravamo arrivati al punto in cui è ormai acclarata la presenza di una terza nave che probabilmente determinò la virata del Moby Prince e la successiva collisione con la petroliera. Ora è importante avere il supporto dei tracciati radar satellitari che possono essere forniti dagli Stati Uniti e dalla Federazione Russa e qualsiasi contributo utile a fare chiarezza".

Il presidente della terza commissione di inchiesta è Pietro Pittalis deputato sardo di Forza Italia che era stato vicepresidente di Romano e quindi può assicurare anche una ’memoria storica’ del percorso compiuto.

“C’è una grande attenzione su questa tragedia – ricorda il deputato toscano della Lega Andrea Barabotti che fa parte della commissione (è segretario dell’ufficio presidenza) – e noi siamo tutti impegnati, al di là del colore politico, a dare risposte, non ripartiremo da zero perché è stato fatto un buon lavoro nella scorsa legislatura e continueremo a scavare per trovare la verità. Lo dobbiamo agli italiani e lo dobbiamo ai parenti delle vittime". Della commissione fa parte anche la deputata fiorentina del Pd Simona Bonafè: "Dopo 33 anni il disastro più grave della storia della navigazione civile italiana, come ha ricordato tempo fa il Presidente Mattarella, è ancora senza colpevoli. La Commissione di Inchiesta, che ha da poco iniziato i suoi lavori, ha il compito di fare chiarezza ripartendo dall’ottimo lavoro svolto nelle due scorse Legislature grazie alle quali la verità è oggi meno lontana. Le famiglie delle vittime hanno diritto di avere Giustizia".

“Il presidente della Commissione Pietro Pittalis sarà a Livorno in occasione dell’anniversario della tragedia del Moby Prince – spiega Chiara Tenerini deputata cecinese di Forza Italia – per testimoniare la vicinanza ai parenti delle vittime e alla città, detto questo siamo impegnati a proseguire con determinazione il lavoro già fatto, non è necessario ripartire da zero, ci sono elementi molto importanti acquisiti e vogliamo arrivare a una conclusione in questa legislatura. E’ necessario fare tutto il possibile per chiarire i contorni di questa immane tragedia".