Aferpi, Calenda: "Ci sono altri investitori, Rebrab non può tenere l'azienda in ostaggio"

Il ministro dello sviluppo economico interviene sull'acciaieria di Piombino

Il ministro Carlo Calenda all'inaugurazione di Pitti Uomo (Ansa)

Il ministro Carlo Calenda all'inaugurazione di Pitti Uomo (Ansa)

Firenze, 9 gemnnaio 2018 - Il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, parla della crisi dell'acciaieria Aferpi di Piombino, ex Lucchini, a margine dell'inaugurazione di Pitti Uomo: "Io sono sempre preoccupato fin quando le crisi non si concludono. Su Piombino siamo in una fase adesso, decisa fra l'altro con i sindacati, in cui il messaggio è molto chiaro: l'investitore, che non ha fatto quello che doveva fare, se ne deve andare".

Calenda, quindi, invita il gruppo Cevital, guidato dall'imprenditore algerino Issab Rebrab, a farsi da parte. "Ci sono altri investitori interessati - ha aggiunto Calenda - e non può pensare di tenere in ostaggio la fabbrica. Non glielo consentiremo, metteremo in atto, e stiamo mettendo in atto, tutte le azioni legali che servono per risolvere questo" problema".