«Il neo ministro Toninelli è un amico. Presto grandi novità sul porto»

Nogarin esulta per la nomina del grillino alle infrastrutture e trasporti

Il sindaco Nogarin. Nel riquadro, il neo ministro

Il sindaco Nogarin. Nel riquadro, il neo ministro

Livorno, 2 giugno 2018 - L'abbiamo preso al volo per telefono mentre stava andando a Firenze per un incontro istituzionale con la Regione sui temi del territorio. E naturalmente, il tema è stato il nuovo governo.

Signor sindaco, finalmente Habemus Papam. E in particolare, abbiamo un ministro alle Infrastrutture e Trasporti che forse sarà più sensibile alla sua battaglia per la governance dei porti...

«Ne sono certo. Conosco bene il neoministro Danilo Toninelli, posso anche sottolineare che è un amico personale, molto sensibile alle tematiche della logistica e dei trasporti. Ho l’impressione che saranno parecchi i temi sui quali avremo a breve delle novità per i porti».

Ultimamente nel comitato di gestione dell’Autorità di sistema del Tirreno settentrionale, quella che comprende Livorno e Piombino, gli interventi del suo delegato avvocato Batini hanno ottenuto una riflessione sulla pianta organica e sulla sottoscrizione dell’aumento di capitale per l’Interporto. Solo più tempo per studiare gli atti o scelte diverse?

«Il nostro impegno come Comune punta ad essere compartecipi delle scelte strategiche che coinvolgono non solo il waterfront in senso stretto, ma l’intera città, di cui il porto è polmone primario e non una monade separata e isolata. Dico di più: abbiamo intenzione di affrontare subito, appena il governo sarà insediato, anche l’altra grande ‘incompiuta’ del porto, ovvero la soluzione per il bacino di carenaggio in muratura. Una realtà abbandonata da anni, oggi in condizioni disastrose, ma patrimonio irrinunciabile per tutte le possibilità di lavoro che offre. Sono pronto su questo tema a dar battaglia, sia a Livorno che a Roma».

Si parla molto, in questi giorni, del ‘marina’ nel Mediceo: e grazie anche alla Capitaneria di porto, oltre che alle sue idee espresse al comitato dei circoli nautici dell’area, è tramontata la pericolosa soluzione di spostare le barche alla banchina 75. Molto oggi dipende dai tempi di realizzazione dell’approdo della Bellana, su cui sembrano finalmente tutti concordi. Qual è il suo pensiero?

«Ho mantenuto la promessa di creare, proprio alla Bellana, la prima base velica comunale che ha ospitato con successo otre cento Optimist durante la recente settimana velica internazionale. E’ un primo passo di un cammino sul quale intendiamo proseguire con la massima decisione. Dopo mezzo secolo di sole parole sulla Bellana, spero di poter confermare che sappiano produrre sempre più fatti».