È slittato a oggi l’incontro che dovrebbe sancire il nuovo assetto societario del Livorno. Il condizionale è d’obbligo, visto che i colpi di scena (veri o presunti) sono sempre all’ordine del giorno. Le bozze di contratto sono state modificate di continuo, anche di recente, visto che alla fine il presidente Aldo Spinelli resterà seppur con una quota minoritaria (10-11%). Si attende solo l’ingresso in società di Rosettano Navarra al 20-21% per arrivare ai sei soci totali sbandierati fin’ora dalle parti in causa, anche se di 4 non si praticamente nulla. "Clausola di riservatezza", viene continuamente detto. Fatto sta che per ora si sa solo che due soci sono Spinelli e Navarra. Per il resto, mistero, come cantava Enrico Ruggeri nel lontano ’93. I tifosi attendono a gloria di sapere qualcosa di più sull’assetto societario degli amaranto e qualcuno inizia pure a spazientirsi. Come l’avvocato Nitti, coinvolto da Cerea Banca ma pronto a farsi da parte se oggi non ci saranno le firme.
Intanto a Carpi, dove Cerea Banca ha fatto la stessa operazione che a Livorno, si rischia già che salti il banco. In Emilia si sono già registrate le prime divergenze tra il nuovo presidente Simone Morelli e il dg Alfonso Morrone, scavalcato nella nomina del nuovo direttore sportivo. Quest’ultimo, infatti, puntava sull’ex Verona Mauro Gibellini, mentre Morelli (con il benestare di Cerea Banca) ha scelto proprio l’ex Livorno Elio Signorelli. Il tutto mentre a Livorno prosegue la preparazione agli ordini di Dal Canto e Ciullini, seppur non ancora ufficializzati (domani amichevole con la Primavera dell’Empoli alle 17, ndr). La rosa, intanto, si alleggerisce ancora: dopo i saluti di Di Gennaro (Reggiana) e Gasbarro (Padova), è praticamente fatta per i trasferimenti di Sonny D’Angelo e Agostino Rizzo all’Avellino. Entrambi erano attesi ieri sera in Campania.
Igor Vanni