Livorno fermato dai pali: con il Pescara finisce 0-0

Amaranto sfortunati: Gonnelli e Diamanti colpiscono un 'ferro' per tempo. Comunque è stata una prova di gran carattere. Ma serve un altro attaccante

Murilo in azione contro il Pescara (foto Novi)

Murilo in azione contro il Pescara (foto Novi)

Livorno-Pescara 0-0

LIVORNO, 27 gennaio 2019 - Il Livorno frenato dalla sfortuna e da due pali pareggia 0-0 contro il Pescara al 'Picchi'.

Breda manda in campo Gonnelli e Fazzi dall'inizio; in attacco Giannetti e Murilo sono supportati da Diamanti.  La partenza è serrata da ambo le parti, ma gli amaranto appaiono leggermente più dinamici. Dopo 2' Murilo buca la retroguardia ospite ma è appena di un metro  in fuorigioco. Poi è Fazzi, da sinistra, a mettere al centro un bel traversone sul quale la difesa adriatica è impreparata, però la palla finisce tra le braccia dell'ex Fiorillo prima dell'arrivo di Giannetti. Il Livorno deve impostare da basso perché il Pescara si chiude con grande rapidità. Difficile trovare spazi per gli inserimenti delle punte e per Diamanti, che però al 13' brucia Del Grosso e spara da fuori un missile di sinistro neutralizzato da Fiorillo. La squadra di Breda non sfigura e insiste nel far gioco con costanza, palesando carattere e conquistando falli.  Il Pescara soffre la 'testa alta' amaranto: Mancuso e Antonucci sono ben controllati e nella prima mezz'ora la differenza di classifica fra le due compagini non è affatto evidente. Il primo tiro abruzzese verso la porta di Mazzoni è di Kanouté al 30', ma la palla va fuori. Un minuto dopo il Livorno si vede negare il vantaggio dalla malasorte. Gonnelli centra la base del palo con una gran bordata. Davvero sfortunato il giovane difensore labronico, che sfodera coraggio e caparbietà, arriva al limite dell'area e fa partire un destro che manda la palla a stempiarsi sulla base del ferro alla destra di Fiorillo. Il vantaggio sarebbe stato più che meritato. Il Livorno chiude il primo tempo in crescendo. Insiste, mantiene velocità costante, morde e tiene il fiato sul collo a un Pescara che è fin troppo compassato e perde un'infinità di palloni. La sensazione è che un attaccante di qualità in più gli amaranto potrebbero davvero meritare altra posizione.  Si va al riposo sullo 0-0 senza recupero.

Nella ripresa è sempre il Livorno a partire con il boccino fra i piedi. Breda vuole i tre punti e al 46' Fiorillo dice clamorosamente no a Di Gennaro di testa. Sul rovesciamento di fronte è Mazzoni a uscire eroicamente su Antonucci. Inizio scoppiettante, tanta grinta sul fronte-Tirreno-Adriatico, nessuno si tira indietro dalla lotta, le squadre si aprono e si affrontano a viso aperto. Al 52' è Diamanti a colpire il palo: entra in area, calcia di sinistro a giro ma niente da fare. Due pali sono veramente troppi... Sfortuna nera, nerissima. Il Livorno non molla, ci riprova e si piazza fisso nella metà campo abruzzese. Il Pescara subisce, non riesce a contenere con decisione ed è costretto a stare basso, concedendo così spazio a Diamanti e compagni, che ovviamernte se lo prendono con tenacia. Al 70' esordisce Kupisz al posto di Murilo: Breda dà così freschezza sulla fascia destra, perché il polacco parte da dietro e scorre fino in fondo servendo al centro.  Gli amaranto non mutano atteggiamento: per nulla intimoriti, cercano di sfruttare tutti gli spazi che i biancocelesti, stando arretrati, concedono alla tre quarti.  Negli ultimi dieci minuti si rivede l'ex Bruno nel Pescara al posto di Kanouté, mentre Breda toglie Valiani per il baby Canessa.  Le squadre hanno speso molto e non hanno più benzina, ma non manca la volontà di sferrare la zampata fatale. L'ultimo cambio amaranto è Marie Sainte per Gonnelli.  Al Livorno però servirebbe più peso proprio là davanti, più malizia, più esperienza per concretizzare gli spunti e i suggerimenti. Finisce 0-0: il pari va decisamente stretto agli amaranto, fermati soltanto dai due pali. E' un pareggio importante, perché consolida il trend positivo di Breda e perché conquistato contro una diretta pretendente alla Serie A.  Diamanti in pieno recupero manda sul fondo il pallone del possibile ko. Tre punti per il Livorno sarebbero stati davvero il premio più giusto. L'impianto non è male, il giochino potrebbe funzionare: speriamo nell'arrivo di una punta.