Giorgio Chiellini nella sua Livorno visita la mostra su Leonardo. “Aspiro a diventare dirigente”

Il ritorno dell’ex calciatore nella sua città natale con la compagnia Mayor Von Frinzius

Livorno, 2 gennaio 2024 - Giorgio Chiellini, nella sua Livorno. L’ex calciatore labronico, storico difensore della Juventus e della Nazionale campione europea in carica, fresco di ritiro dopo la sua esperienza nella MLS americana, ha fatto visita questa mattina al Museo della Città di Livorno per ammirare i disegni autografi del maestro del Rinascimento Leonardo Da Vinci, esposti per la rassegna “Leonardo Da Vinci, bellezza e invenzione”. Con lui, il sindaco Luca Salvetti e gli “speciali visitatori” della compagnia Mayor Von Frinzius, accompagnati dal professore Lamberto Giannini.

Dopo le foto di rito in compagnia dei fan, e dopo aver risposto a qualche domanda degli organi di stampa presenti per l’occasione, tra cui Il Telegrafo, Chiellini ha preso parte coi ragazzi al tour guidato per ammirare le bellezze dei disegni lungo i corridoi blu del Museo, tra cui le punte di diamante dell’esposizione curata da Sara Taglialagamba: le 15 opere autografe di Leonardo tratte dal Codice Atlantico e dal Codice sul Volo degli Uccelli, in prestito fino ad aprile prossimo, rispettivamente Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano e dalla Biblioteca Reale di Torino.
“Finalmente a Livorno per qualche giorno - le dichiarazioni dell’ex difensore rilasciate a Il Telegrafo -, felice di prendere parte insieme ai ragazzi a questa bellissima mostra. Un'ulteriore dimostrazione di quanto questa città stia crescendo. Passati questi giorni di vacanza tornerò in America, ma con il cuore sarò sempre vicino a Livorno e ai livornesi”.
Che 2024 sarà quindi per Giorgio Chiellini? “Di studio” e da aspirante “dirigente”, magari proprio nella Juventus. Visto il percorso accademico, e la laurea in economia, “mi concentrerò nello sport business, magari studiando anche un po' di spagnolo, dato che in California - aggiunge - è una lingua diffusissima al pari dell’inglese, prima di far ritorno a Torino”.
Francesco Ingardia