Us Livorno, Toccafondi dopo la disfatta: "L'anno prossimo una squadra più proletaria"

Il patron amaranto guarda al futuro all'indomani del ko con il Pomezia che manda i laziali in D mentre i labronici restano in Eccellenza

Il presidente Toccafondi

Il presidente Toccafondi

Livorno 21 giugno 2022, Il presidente Paolo Toccafondi pensa già alla prossima stagione. È stata la prima cosa che ha detto nella conferenza stampa organizzata nel pomeriggio di ieri. Dopo aver fatto i complimenti alla Pro Livorno Sorgenti per lo scudetto giovanile, ha rivelato di aver avuto, per pochi secondi, alcuni dubbi sulla sua permanenza: “Al momento il Livorno non ha centrato l’obiettivo, anche se c’è una finestra aperta per quel torto subito un mese fa– ha detto Toccafondi – Non ho mantenuto la promessa, in questi due giorni mi sono fatto una domanda solo per l’interesse del Livorno. Posso essere sempre funzionale a questo progetto”.

Immediatamente però il numero uno amaranto è tornato sui propri passi rivelando un particolare aneddoto: “Sono abituato a combattere, non mi crea nessun tipo di turbamento perdere – ha continuato – La cosa che mi ha meravigliato e stupito sono i messaggi di affetto che ho ricevuto. È facile testimoniarlo quando vanno bene”.

Chiaramente perdere non fa piacere a nessuno e lo stato d’animo di Paolo Toccafondi è lo stesso del 100% dei tifosi dell’US Livorno: “Sono i*****o perché mi sento privato di qualcosa che meritavamo – ha aggiunto - essere arrabbiati non serve, da domani bisogna iniziare a lavorare per la Serie D, anche se spero di raggiungerla tra venti giorni. Altrimenti la toccheremo il prossimo anno”.

Ed è proprio sul fronte allestimento della squadra che Paolo Toccafondi ha già le idee chiare: “Cercheremo di fare un Livorno più proletario, abbiamo visto che questa categoria necessita di ghigna – ha sottolineato - Come quella che mi sento da sempre, quando parlavo di coraggio è perché avevo avvertito che era l’unica cosa che ci poteva mancare. L’errore mio è stato quello di non essere riuscito a trasmettere quella sensazione che in questa piazza serve per centrare gli obiettivi”.

Infine un sassolino dalla scarpa tolto, un pensiero che è arrivato al suo orecchio e che è stato messo tra i vari dubbi di una stagione gestita comunque in maniera ineccepibile: “Una valutazione che stiamo facendo è quella che la squadra forse è stata trattata troppo da professionista, da categoria superiore – ha concluso - Dico solo meno pullman griffato, più botte in campo. Voglio tornare a vedere i 7mila contro il Tau e a partire da domani (oggi ndr) darò tutto me stesso per far tornare di nuovo la passione per questa maglia”.

L’US Livorno quindi riparte proprio dal suo presidente che non si sbilancia sul futuro. “Non ho ancora parlato con Angelini e deciso niente a livello di staff e squadra” ma che annuncia comunque cambiamenti all’orizzonte. Adesso non resta altro che aspettare l’esito della decisione del Tribunale sullo scandalo Tau Altopascio-Figline sperando comunque di non fare la fine proprio di “Chi visse sperando".