Milano, 20 novembre 2020 - Mentre il commissario Arcuri promette "vaccino anti-Covid su larga scala entro il 2021" e addiruttura immagina un 'patentino' per i vaccinati, il mondo scientifico si divide sull'opportunità di vaccinarsi contro il Coronavirus. Come se avessimo bisogno dell'ennesimo scontro tra virologi, immunologi ed esperti assortiti.
Il bollettino Covid del 20 novembre
Crisanti: io non mi vaccino
A dar fuoco alle micce è stata ieri la dichiarazione dello stimato virologo Andrea Crisanti: "Normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino - è il ragionamento - Per questo, senza dati a disposizione, io non farei il primo vaccino che dovesse arrivare a gennaio. Perché vorrei essere sicuro che questo vaccino sia stato opportunamente testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Ne ho diritto come cittadino e non sono disposto ad accettare scorciatoie''.
Poi specifica: "Io sono favorevolissimo ai vaccini, ma questi di cui si parla sono stati sviluppati saltando la normale sequenza Fase 1, Fase 2 e Fase 3. Questo è successo perché hanno avuto fondi statali e quindi si sono potuti permettere di fare insieme le tre fasi perché i rischi erano a carico di chi aveva dato i quattrini. Ma facendo le tre fasi in parallelo, uno si porta appresso tutti i problemi delle varie fasi". Dunque in questo momento, secondo il 66enne Crisanti, "non abbiamo una vera arma a disposizione". E la soluzione è di creare "una rete di laboratori in Italia capaci di fare centinaia di migliaia di test".
Durissimo Bassetti
Il più duro è forse l'infettivologo Matteo Bassetti, dell'ospedale San Martino di Genova: "Le affermazioni del professor Crisanti sul vaccino anti-Covid sono gravissime. Credo che la comunità scientifica tutta dovrebbe prendere le distanze da ciò che ha detto. Questo è il suo pensiero e si deve assumere tutte le responsabilità in un momento del genere dove il Paese ha bisogno di essere unito". Poi la provocazione: "Se avessimo detto una cosa del genere io o il collega Alberto Zangrillo, che cosa sarebbe successo?", si chiede Bassetti che aggiunge: "Io mi vaccinerei già oggi. Mi sono sempre vaccinato in vita mia. Lo faranno i miei collaboratori, che non vedono l'ora. Crisanti è un bravissimo microbiologo, ma non è sul campo e si vede, noi che rischiamo ogni giorno attendiamo il vaccino e ne siamo felici". "Anche il governo - conclude l'infettivologo - dovrebbe prendere le distanze da quanto detto da Crisanti".
Lopalco: attento alla comunicazione
A tirare l'orecchio al collega insorge Pierluigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla Sanità della Puglia, che dai microfoni di La7 dice: "Attenzione alla comunicazione" sul vaccino anti-Covid. La sua posizione è diametralmente opposta: "Io mi sono persino offerto per far parte della sperimentazione. Quindi è fuori discussione il fatto che non mi farò il vaccino".
Viola: a gennaio sarei contenta di farmi vaccinare
In linea con Lopalco anche l'immunologa Antonella Viola: "Se a gennaio io venissi chiamata per la vaccinazione con il vaccino della Pfizer, non avrei nessun dubbio e sarei molto contenta di farmi vaccinare. E non perché sono incosciente o inconsapevole, esattamente per il motivo opposto: ho studiato il vaccino, so come è fatto e come funziona, ho seguito la sperimentazione e conosco le regole ferree che lo porteranno (speriamo) all'approvazione. La conoscenza libera dalla paura dell'ignoto", scrive in un post su Facebook.
Zaia: il vaccino lo faccio
Il vaccino a gennaio? "Personalmente io lo faccio, poco ma sicuro, ma alla volta di gennaio avremo su piazza almeno sei vaccini differenti. Non è obbligatorio quindi dico ai no-vax di stare tranquilli ma di lasciate la libertà a chi vuole farlo di farselo senza avere i loro commenti. Immaginate il mondo con il vaccino: io penso che avremo un passaporto sanitario. Oggi ti chiedono il test, domani ti chiederanno il vaccino", dice il presidente del Veneto Luca Zaia parlando delle recenti dichiarazioni del 'suo' esperto professor Crisanti, col quale da tempo è in polemica.