De Falco, il trasferimento finisce al Tar

Lo ha confermato il capitano di fregata dopo la consegna di un premio a Bologna

Gregorio De Falco (Ansa)

Gregorio De Falco (Ansa)

Bologna, 15 novembre 2014 - Gregorio De Falco, il capitano di fregata divenuto famoso per la telefonata con il comandante Schettino in cui gli intimò di tornare a bordo durante il naufragio della Costa Concordia, si è rivolto al Tar contro il recente trasferimento, dall'incarico nel settore operativo della Capitaneria di Livorno ad un ufficio amministrativo. Lo ha confermato lo stesso De Falco a Bologna, a margine della consegna di un premio da parte dell'associazione 'Impegno civico'. «La vicenda del cambiamento di mansione ha preso la strada giusta - ha detto De Falco in un'intervista al tg dell'emittente Ètv - c'è un procedimento giudiziario davanti al Tar della Toscana. Questa è la strada maestra che deve prendere questa questione». A fine settembre, il capitano di fregata aveva dovuto lasciare il ruolo di caposervizio operazioni della Direzione marittima di Livorno. Il trasferimento aveva creato polemiche, proprio nei giorni in cui si era diffusa la notizia che Francesco Schettino aveva tenuto una lezione alla Sapienza. Nell'intervista all'emittente bolognese, De Falco ha ribadito di non sentirsi un eroe per i fatti della Concordia: «Eroe è chi compie un gesto valoroso, io ho semplicemente fatto, spero al meglio, il mio lavoro. Non sono un eroe. Quando ciascuno di noi risponde con comportamenti quotidiani al proprio ruolo -ha concluso- ha fatto quello che doveva. Questo è ciò che faccio tutti i giorni».