Roma, 4 dicembre 2020 - Il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm che regolerà le misure anti-Covid da oggi (4 dicembre) fino al 6 gennaio 2021 (qui tutte le misure con Pdf e allegati) nel giorno in cui si sono registrati quasi 1.000 morti. Provvedimento che è stato criticato dalle Regioni. Cosa potremo fare e non fare dal 21 dicembre al 6 gennaio, soprattutto sul fronte caldissimo degli spostamenti? Potremo andare a trovare i nostri parenti? E il veglione di San Silvestro? Ecco la guida.
Il bollettino sul Coronavirus in Italia del 5 dicembre
Dal 21 dicembre al 6 gennaio spostamenti vietati
1) Posso uscire dalla regione o dal comune?
Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra la regioni (o province autonome). Sarà invece possibile muoversi – secondo quanto stabilito dal decreto spostamenti – all’interno della propria regione di residenza. Nelle giornate del 25 e del 26 dicembre 2020 e del primo gennaio 2021 sarà vietato ogni spostamento tra comuni, salvo quelli motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità (come per esempio i motivi di salute). Sarà comunque sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case che si trovano in un’altra regione (o provincia autonoma). Il 25 e 26 dicembre 2020, così come il primo gennaio 2021, non sarà possibile spostarsi verso le seconde case che si trovano in un altro Comune rispetto a quello di residenza, salvo guasti imprevisti e comunque solo per il tempo necessario a porre rimedio alla situazione.
(la guida prosegue sotto il Pdf)
Nuovo Dpcm: il Pdf
2) Posso andare a trovare i miei genitori?
Nel caso in cui i propri genitori non siano autosufficienti, sarà sempre possibile andare ad aiutarli, anche se vivono in un’altra regione o comune. "Se sono persone anziane o già affette da altre malattie – hanno comunque più volte ribadito da Palazzo Chigi – ricordate che sono categorie più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile". Per quanto riguarda altre esigenze, come pranzare o cenare assieme, il governo sconsiglia il più possibile questo tipo di attività. L’obiettivo è ridurre al minimo la possibilità di contagi, che il più delle volte avvengono proprio a livello familiare. In ogni caso, dal 21 dicembre al 6 gennaio non sarà possibile andare trovare i propri genitori (così come altri parenti o amici) se vivono al di fuori della propria regione di residenza. Il 25 e 26 dicembre 2020, così come il primo gennaio 2021, sarà possibile ritrovarsi solo nel caso in cui i partecipanti all’incontro vivano tutti all’interno dello stesso comune.
3) Posso prenotare e andare in albergo?
Sarà sempre possibile prenotare una camera d’albergo, proprio come succede ora. Se ci si sposta per piacere, bisognerà tenere conto delle restrizioni che scatteranno a partire dal 21 dicembre al 6 gennaio (vedi risposta numero 1) prima di prenotare. Il governo ha comunque deciso di inserire nel pacchetto di divieti anche quello di tenere aperti i ristoranti negli hotel la notte di Capodanno. Una scelta presa dopo aver verificato che molti cittadini avevano prenotato stanze negli alberghi di tutta Italia con cena compresa. Un modo per aggirare i divieti di organizzare feste e cenoni.
4) Quali sono le regole del veglione?
A casa propria sarà possibile festeggiare la notte del 31 dicembre. Il coprifuoco sarà dalle 22 alle 7. Il governo sconsiglia comunque di invitare parenti e amici e di attendere l’arrivo del 2021 solo con i conviventi. Il numero massimo di persone non è stato definito. Nelle piazze non ci saranno i consueti fuochi d’artificio. Gli hotel effettueranno solo servizio in camera. Vietate le crociere dal 21 dicembre al 6 gennaio.
5) Cosa rischio se infrango la legge?
Chi verrà pizzicato a non rispettare le regole del nuovo Dpcm rischia dalla multa al processo. Chi verrà sorpreso a circolare fuori dagli orari del coprifuoco o al di fuori della propria regione o comune senza un valido motivo, potrà infatti incorrere in una sanzione da 280 euro, che può arrivare a 560 in caso di recidiva. Per chi viola la quarantena è prevista invece la denuncia penale con l’arresto da tre a 18 mesi, a cui si aggiunge una multa che può andare da 500 a 5mila euro. Per ristoratori e albergatori che restano aperti oltre l’orario consentito le multe vanno da 280 euro a 560, con chiusure coatte fino a cinque giorni.