Piombino, la famiglia fa scudo all'infermiera arrestata

I giorni in carcere di Fausta Bonino

Fausta Bonino

Fausta Bonino

Livorno, 8 aprile 2016 – Per "mancanza di elementi nuovi" il giudice delle indagini preliminari Antonio Pirato ha respinto la richiesta di revoca del carcere per Fausta Bonino, l’infermiera ritenuta il killer del reparto di anestesia e rianimazione di Villamarina. Per la Procura lei avrebbe ucciso con premeditazione crudeltà 13 pazienti. Il gip nell’ordinanza depositata nel pomeriggio di mercoledì rimanda la decisione al tribunale della libertà di Firenze che avrà il delicato compito di valutare il provvedimento con il quale nella tarda serata di mercoledì la donna è stata arrestata e trasferita nel carcere Don Bosco di Pisa.

E ieri mattina l’avvocato difensore Cesarina Barghini ha presentato istanza al riesame. "Il gip ha deciso male", è il commento a caldo dell’avvocato Barghini. la decisione di Antonio Pirato è arrivata quando Cesarina Barghini era in carcere a Pisa a parlare con Fausta Bonino che ha reagito in modo doloroso, la donna sperava di poter lasciare il carcere. E in carcere Fausta Bonino ha trovato un ambiente nel quale è stato accolta senza pregiudizi e senza violenze fisiche o psicologiche. Anzi si apprende che ha un buon rapporto con la detenuta con la quale divide la cella e con le altre. E un buon rapporto lo ha instaurato anche con il personale penitenziario. Da quando è arrivata al Don Bosco ha incontrato i familiari che la sostengono e le fanno da scudo pronti a lottare per la sua innocenza. Inoltre si apprende che l’avvocato Cesarina Barghini ha chiesto che la donna torni libera ed in subordine gli arresti domiciliari.

Il tribunale della libertà dovrà fissare la data della udienza nella quale la difesa è pronta a dare battaglia e dimostrare che Fausta Bonino è estranea all’orrore dei 13 omicidi e anzi è una vittima, un capro espiatorio. Tra le carte della difesa le date dei decessi e la presenza oltre ogni ragionevole dubbio dell’infermiera in reparto. Intanto stanno proseguendo le indagini dei carabinieri del Nas. E in Procura carabinieri e autorità giudiziaria fanno il punto della situazione quotidianamente. Ieri il procuratore capo Ettore Squillace Greco ha incontrato un avvocato piombinese, Carlo Castaldi.

Il legale ha sottoposto all’attenzione dell’autorità giudiziaria la tragica morte di Luciano Giudicelli, un sessantaduenne elbano deceduto a febbraio del 2015, e la scomparsa di una donna piombinese di 72 anni sulla quale il legale sta ancora lavorando dopo aver incontrato i familiari.