Genova, 14 agosto 2018 - Il crollo del Ponte Morandi sull’autostrada Milano Genova si poteva prevedere? C’erano crepe o altri indizi di un imminente cedimento strutturale che sono stati segnalati ai tecnici? Impossibile dirlo adesso. L’infrastruttura fu inaugurata il 4 settembre 1967 alla presenza del Presidente della Repubblica, all’epoca era Giuseppe Saragat. Ma il nome tecnico dell’opera dell’autostrada A10 è “viadotto Polcevera“, in quanto attraversa il torrente Polcevera, a Genova, tra i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano.
Il ponte Morandi, realizzato più di mezzo secolo or sono, prende il nome dall’ingegnere progettista Riccardo Morandi, uno specialista del cemento armato che ha ideato grandi opere costruite in tutto il mondo arrivando ha concepire soluzioni tecniche innovative resistenti, funzionali e dalle capacità mai viste prima.
Crollo ponte Morandi a #Genova: impressionanti le immagini delle macerie del viadotto crollatohttps://t.co/Fn38Wxrd7b
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Sul viadotto Polcevera i lavori furono eseguiti tra il 1963 e il 1967 dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua. Ha una lunghezza di 1.102 metri. Il piano percorribile è costituito da due distinte carreggiate di 7 metri e mezzo, che corrono a una altezza media di 45 metri rispetto al terreno sottostante. I tre piloni in cemento armato che lo sorreggono raggiungono i 90 metri di altezza. Le campate presentano rispettivamente luci di 207, 202 e 142 metri.
Per favore, non andate sul luogo del crollo, le strade devono restare più libere possibile, per permettere l'intervento dei soccorsi.#genova #crolloponte #pontemorandi pic.twitter.com/jP2GsyNXdC
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Tecnicamente è un viadotto a trave strallata, gli elementi verticali sono costituiti da due V sovrapposte. Per la costruzione ci sono voluti 17mila metri di piloni di fondazione, 50mila metri cubi di calcestruzzo e cinquemila tonnellate di acciaio.