Zona arancione, entrano altre 5 regioni: ecco quali sono

Rezza: "Rt a 1,7, situazione continua a peggiorare". E aggiunge: "Aumento ricoveri giustifica restrizioni". Toti (Liguria): "Niente polemica con il Governo". Tesei (Umbria): "Ne prendiamo atto". E Bardi (Basilicata): "Non escluse altre misure restrittive". Giani (Toscana): "Mi adopererò per il rispetto di queste prescrizioni"

Coronavirus, verso nuove restrizioni (Ansa)

Coronavirus, verso nuove restrizioni (Ansa)

Roma, 9 novembre 2020 - Cambia ancora la mappa tricolore, visti gli ultimi dati sull'andamento del Coronavirus in Italia. Cinque regioni passano dalla zona gialla a quella arancione, mentre la provincia di Bolzano diventa rossa e un approfondimento nelle prossime ore sulla Campania, che potrebbe seguire la Lombardia e il Piemonte e diventare rossa, anche se dalla Regione continuano a ribadire che "il sistema sanitario regge". Dopo tre giorni di rinvii, la cabina di regia del ministero della Salute aggiorna il monitoraggio sulla situazione epidemiologica in Italia e il ministro Roberto Speranza firma le ordinanze con cui Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria e la provincia di Bolzano finiscono in una fascia diversa e con maggiori restrizioni rispetto ad una settimana fa. "La situazione continua a peggiorare - dice il direttore del Dipartimento di prevenzione del ministero Gianni Rezza - e giustifica l'adozione di interventi più restrittivi". Le misure scatteranno da mercoledì 11 novembre e resteranno in vigore per 15 giorni: se infatti i dati dovessero peggiorare ulteriormente, già la prossima settimana potrebbero diventare rosse.

Per le 5 Regioni diventate "arancioni", rispetto alle misure già in vigore in tutta Italia, scatterà quindi il divieto di entrata e uscita dalla regione e di spostamento tra i comuni - salvo per motivi di lavoro, studio, salute e necessità - e la chiusura di bar e ristoranti per tutto il giorno. Continueranno ad essere invece aperte le scuole, che saranno in presenza per infanzia, elementari e medie. Ad anticipare la decisione del Ministero era stato il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, seguito a ruota dal governatore della Liguria, Giovanni Toti, che si è dichiarato "perplesso", ma, ha aggiunto "ritengo sia doveroso non entrare in polemica con il Governo". Per la governatrice dell'Umbria, Donatella Tesei, "è chiaro che questo avrà ripercussioni su bar, ristoranti e su tutte quelle attività che hanno già avuto danni importanti finora", ma "ne prendiamo atto". Eugenio Giani, governatore della Toscana, ha dichiarato che "con spirito assolutamente costruttivo mi adopererò per il rispetto di queste prescrizioni" e "mi adopererò perchè i nuovi limiti possano, nella mia Regione, essere osservati". Il presidente della Basilicata, Vito Bardi, si è appellato "al senso di responsabilità dei lucani" e ha aggiunto che "non è escluso che a seguito della crescita dei contagi nelle prossime ore emetterò una ordinanza con ulteriori misure restrittive".

Lockdown ancora più duro in provincia di Bolzano, che il ministero ha inserito in zona rossa ma che, di fatto, lo era già da diversi giorni: chiusi anche i negozi, salvo alimentari e farmacie, e didattica a distanza anche per seconda e terza media. Non solo: a Bolzano il sindaco ha inasprito ulteriormente le misure con un'ordinanza che consente l'attività motoria a non più di un chilometro di distanza dalla propria abitazione. "Non abbiamo alternative", è il commento che arriva dell'assessore provinciale alla sanità Thomas Widmann.

Intanto, sarebbe in atto, da quanto si apprende, un'ulteriore verifica dei dati epidemiologici che riguarderà tutte le altre Regioni d'Italia. La giornata di domani, invece, sempre a quanto si apprende, sarà interamente dedicata alla situazione della Regione Campania

A fare il punto sulla situazione epidemiologica è stato Giovanni Rezza: "Nei ricoveri ospedalieri notiamo una tendenza all'aumento e soprattutto c'è un incremento per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva" e "questa situazione giustifica l'adozione di interventi più restrittivi soprattutto nelle regioni più colpite". Naturalmente, ha proseguito, "necessita dell'adozione di comportamenti prudenti da parte di tutti i cittadini". Rezza ha poi spiegato che "si registra un Rt di circa un 1,7. Abbiamo oltre 500 casi per 100mila abitanti e quasi tutte le regioni italiane sono pesantemente colpite".