Medici aggrediti: "Ci hanno augurato anche la morte, chiediamo protezione"

Livorno, lettera aperta dei camici bianchi della Continuità Assistenziale. Nei prossimi giorni ci sarà un sopralluogo del Servizio di rrevenzione. "Devono essere incrementate le misure di sicurezza”

Medico

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Livorno,12 maggio 2023 – Lettera aperta dei medici della Continuità Assistenziale di Livorno, dei quali ci siamo occupati dopo l’aggressione verbale subita da uno di loro.

"Ci troviamo a scrivere questa lettera aperta per l’ennesimo episodio di violenza capitato nella sede di Continuità Assistenziale di Livorno (ex Guardia Medica), il 6 maggio – si legge –. Uno dei quattro medici in turno quel giorno è stato aggredito verbalmente da un paziente che si era presentato per ritirare la prescrizione di un farmaco. Il paziente ha urlato offese e minacce a una collega che cercava solo di spiegare con professionalità le modalità di accesso al servizio di Continuità Assistenziale. Grazie all’intervento delle forze dell’ordine e della moglie del paziente, è stato possibile ripristinare la calma e la prescrizione è stata rilasciata come richiesto dall’utente. Questo episodio è purtroppo l’ultimo di una lunga serie”.

"Nei primi mesi del 2023 – proseguono i medici – abbiamo assistito a più casi di violenza verbale come minacce, offese di tutti i tipi, pazienti che ci hanno augurato la morte o mali incurabili. Addirittura poche settimane fa è stato sfondato il portone con un masso. Tutti questi fatti sono documentati da chiamate registrate e annotati nei registri ufficiali in cui i medici di Continuità Assistenziale registrano i pazienti. La maggior parte delle aggressioni sono rivolte a colleghe donne. In considerazione di tutti questi episodi sgradevoli, l’ Asl Toscana Nord Ovest ha recentemente chiesto l’attivazione del Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) che effettuerà un sopralluogo nella sede di Continuità Assistenziale nei prossimi giorni per incrementare le misure di sicurezza per noi medici in servizio".

Continua la lettera le medici: "Ne approfittiamo per fare alcune precisazioni. Occorre dire che il servizio di Continuità Assistenziale non è un servizio di emergenza, cioè non fornisce prestazioni sanitarie nel più breve tempo possibile. Se un paziente ha bisogno di un intervento medico nel più breve tempo possibile deve chiamare il 112, non la Continuità Assistenziale. Il servizio inoltre non sostituisce il medico curante. Infatti quest’ultimo gestisce al massimo 1500 pazienti, mentre sul territorio livornese sono presenti solo 4 medici di Continuità Assistenziale che gestiscono una popolazione di 160mila persone, 40mila per medico".

Nella lettera si legge ancora: "Lavoriamo per turni di 12 ore continuative, copriamo turni notturni, il sabato, la domenica e tutte le festività. Tutto l’afflusso di pazienti è filtrato da due centralinisti, che non gestiscono solo i pazienti della città di Livorno, ma di tutta la provincia. Ricordiamo infine che per accedere al servizio è sempre necessario chiamare la centrale operativa, anche se già contattata in precedenza: questo serve tra le altre cose per assegnare il paziente al medico che lo ha preso in carico, per registrare ogni accesso alla struttura, per continuare a svolgere visite ambulatoriali, o chiamate senza essere continuamente interrotti dal campanello, per avvisare il medico dell’arrivo di un paziente an che se il medico è in visita domiciliare. Capiamo che l’attesa possa essere snervante, ma niente giustifica aggressioni ed atteggiamenti poco civili. Ci auguriamo così un rapporto di reciproco rispetto con i nostri concittadini livornesi. Grazie".