Rigassificatore, attesa la sentenza

Piombino, i giudici Tar hanno ascoltato gli avvocati del Comune e si sono riservati di decidere

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Si è tenuta ieri mattina al Tar del Lazio l’udienza sul ricorso presentato dal Comune di Piombino sul rigassificatore. Il ricorso, come è noto, contesta l’ordinanza commissariale che ha portato al rilascio dell’autorizzazione per la realizzazione di un rigassificatore in porto tramite l’ormeggio permanente della nave Golar Tundra (Fsru). La discussione del ricorso si è tenuta regolarmente e l’udienza è stata presieduta dal consigliere Alfonso Graziano, che ha sostituito alla guida della terza sezione del Tar del Lazio il presidente Silvestro Maria Russo, sospeso dalle funzioni per un anno, a causa del suo coinvolgimento nell’inchiesta della procura di Roma sulla corruzione al Tribunale amministrativo. Nel ricorso, secondo quanto si è appreso, il Comune di Piombino sostiene la "manifesta inidoneità della nave Golar Tundra, dal punto di vista strutturale, ad operare in sicurezza nel porto" e la necessità di un dragaggio del fondale dello specchio d’acqua antistante per centinaia di migliaia di metri cubi che rende "semplicemente impossibile" l’ipotesi di messa in funzione del rigassificatore nel marzo 2023, "pena l’inoperatività della banchina nord".

Nell’udienza le ragioni del Comune sono state rappresentate dagli avvocati Michele Greco e Michele Lioi. Al termine il tribunale si è riservato di decidere. Si prevede di conoscere l’esito - afferma una nota del Comune di Piombino - nelle prossime ore o giorni".

E sempore ieri si è parlato anche delle opere di compensazione per Piombino A margine dei saluti di fine anno il presidente della regione Eugenio Giani ha risposto alle domande dei giornalisti circa la bocciatura dell’emendamento Bonafè (compensazioni) sul rigassificatore di Piombino. "Se fosse stato approvato l’emendamento proposto da Bonafè e da altri parlamentari Pd – ha spiegato Giani – che vincolava il Governo alla realizzazione delle opere compensative del rigassificatore inserendole in legge, sarebbe stato certamente meglio, ma ritengo che la dialettica parlamentare sia sempre positiva e anche se la maggioranza di centrodestra di Governo ha deciso di non accettare questo emendamento proposto dal centrosinistra, le opere compensative si faranno, perché sono parte integrante dell’Intesa che sarà sottoscritta tra Governo e Regione". "Senza opere compensative non ci sarebbe l’Intesa –ha spiegato Giani – Il Memorandum Piombino, che contiene le opere compensative, nasce da una proposta della Regione Toscana; noi abbiamo fatto la nostra parte ed io ho assunto anche decisioni impopolari per l’interesse nazionale, ora sono fiducioso che tutti faranno la loro".