Rigassificatore, corteo a Piombino. Il sindaco: "Giani rinunci al ruolo di commissario"

La manifestazione, indetta da vari comitati cittadini, per protestare contro l'impianto

Piombino, 1 luglio 2022 - Sono circa 300 le persone scese in piazza a Piombino per dire no al rigassificatore. Il corteo è partito da piazza Gramsci alle 14:30 e ha sfilato lungo corso Italia e via Vittorio Emanuele II prima di fermarsi sotto alla sede del Comune dove è stato posizionato un maxischermo per permettere ai manifestanti di assistere alla diretta della seduta del Consiglio comunale sul rigassificatore. La manifestazione è stata indetta da vari comitati cittadini (Comitato salute pubblica, La Piazza, Liberi insieme per la salute e gruppo gazebo 8 giugno contro il rigassificatore) per protestare contro la scelta del governo di posizionare un rigassificatore nel porto cittadino di Piombino. 

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Giani: "Niente autorizzazione senza un memorandum"

Il corteo dei cittadini di Piombino si è fermato sotto alla sede del Comune, dove oggi alle 15 si è tenuto il consiglio comunale per dibattere appunto sul rigassificatore. Presente anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.  "Oggi soprattutto ascolterò" gli abitanti di Piombino - ha assicurato prima del consiglio comunale il presidente Giani -. Tuttavia, "assicuro che sarò un garante dei diritti e delle esigenze dei cittadini, così che non ci siano i minimi problemi, né di sicurezza né ambientali. Dall'altro lato con il governo cercherò di essere alfiere delle aspettative non mantenute negli anni a Piombino".

Il presidente Giani, in mattinata, ha ribadito un concetto già espresso nei giorni scorsi: "Non firmo nessuna autorizzazione al rigassificatore se non c'è un memorandum che rispecchi le indicazioni chieste dal territorio". 

Ferrari: "Giani rinunci al ruolo di commissario"

Anche il sindaco di Piombino Francesco Ferrari incrocia le braccia: "Non si può dire che la colpa è del Governo ma lei presidente Giani ha il potere di dire al governo che non ci sono i presupposti perché quella nave venga posizionata nel nostro porto. Se lo fa credo che la partita non sia finita, ci vuole coraggio certo e per questo le chiediamo di ascoltare questa protesta. Scendiamo insieme agli altri sindaci a dire a questi cittadini non ci stiamo ad accettare il rigassificatore a Piombino. Rinunci al ruolo commissariale". Così ha dichiarato il primo cittadino di Piombino al Consiglio comunale straordinario". 

Rossi: "Impianto contro gli interessi di Piombino e la Toscana"

"Il presidente Giani ha le sue buone ragioni a dire che se Piombino (Livorno) non vuole il rigassificatore deve protestare con il governo. In realtà, a mio avviso, dovrebbe essere tutta la Toscana a farlo. Non c'è nessuna ragione per cui la Toscana, essendosi già fatta carico di un rigassificatore alla fonda di Livorno, debba farsene carico di un altro nel porto di Piombino che non è certo l'unico che possa accogliere una nave di quelle dimensioni". Lo ha dichiarato l'ex presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che ha anche ricordato: "La Costa Concordia, naufragata all'Isola del Giglio, fu portata a Genova per essere smantellata quando mancavano pochi mesi ad ultimare il porto di Piombino, porto che con una profondità di 20 metri avrebbe potuto accoglierla e lavorarla. Se la Costa Concordia fu portata a Genova, bypassando Piombino e la Toscana che invece l'avrebbero voluta, non si vede perché oggi Genova e il suo porto non debbano farsi carico di questo nuovo rigassificatore". Per l'ex presidente di regione "facendo così il governo si comporterebbe in modo equanime e non andrebbe per una seconda volta e in poco tempo contro gli interessi della cittadina toscana e della stessa Regione che quel porto ha finanziato e costruito. Piombino intanto - conclude - attende ancora risposte per quanto riguarda la siderurgia e per lo stesso sviluppo del porto che con il rigassificatore rimarrebbe bloccato per anni". 

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