Cgil e questione rifiuti: "La scelta del concordato Aamps fu un errore"

Il segretario della funzione pubblica, Golino: "Il costo dell'operazione è stato anche occupazionale, sociale e salariale"

Giovanni Golino (Fp-Cgil)

Giovanni Golino (Fp-Cgil)

Livorno, 25 aprile 2021 - I fatti hanno «dimostrato che la scelta del concordato fu un errore: basta ricordare che alle tre classi dei creditori sono state riconosciute percentuali altissime del proprio credito, di fatto si è trattato di una ristrutturazione del debito, che è esattamente quanto richiedevano la Fp-Cgil Livorno e i lavoratori».

A sostenerlo è Giovanni Golino, segretario generale della Fp- Cgil di Livorno, che è intervenuto sulla questione del concordato Aamps che sta per concludersi.

«E' il momento di fare un bilancio di una scelta politica fatta dalla precedente amministrazione comunale - dice Golino - e che la Fp-Cgil di Livorno ha contrastato con assoluta determinazione. Non rivendicavamo la ricapitalizzazione dell'azienda, anzi, noi chiedevamo che avvenisse per via extra giudiziaria, e se fosse stata ascoltata la nostra richiesta, per i creditori ci sarebbe stata almeno pari soddisfazione e in più si sarebbero risparmiati gli altissimi costi del concordato, superiori al milione di euro». Fu la giunta del sindaco Cinquestelle Filippo Nogarin a scegliere la via del concordato per risanare la partecipata del Comune che si occupa di raccolta di rifiuti e igiene ambientale.

«Il costo del concordato - aggiunge il segretario Cgil - però non è stato solo economico, è stato anche occupazionale, sociale e salariale. La scelta del concordato ha comportato la perdita di decine di posti di lavoro, 8 lavoratori precari di Aamps furono lasciati a casa, due aziende con circa 40 dipendenti dell'indotto fallirono, per i lavoratori a tempo indeterminato arrivarono lettere di licenziamento e demansionamenti. Non solo, a tutti i lavoratori venne tagliato il salario; sicuramente possiamo dire che chi ha pagato maggiormente il concordato sono stati propri i lavoratori di Livorno».

«Ma la storia di questa scelta sbagliata non finisce qui - conclude Golino - Durante gli anni del concordato sono stati privatizzati pezzi di servizio pubblico, come l'Ufficio Tia\Tari e il porta a porta del Buontalenti, e si operò una pesantissima precarizzazione del lavoro, al punto che grande parte degli operatori impegnati nel PaP erano costretti alla precarietà. Anche queste scelte erano tutte sbagliate, come dimostrano i fatti. Grazie al lavoro sindacale e agli accordi stretti con la nuova governance aziendale scelta dall'attuale amministrazione comunale, abbiamo ridato salario ai lavoratori, abbiamo fatto nuovi concorsi, e stabilizzato 76 posti di lavoro a tempo indeterminato, da sommare ai primi 33 di quei giorni di lotta sindacale, per un totale di 109 posti di lavoro stabili e in questo nuovo quadro aziendale Aamps è riuscita ad anticipare l'uscita dal concordato. Questa è l'ennesima dimostrazione che avevamo ragione noi: la scelta del concordato è la storia di un fallimento, fallimento di chi quella scelta la fece».